Lei è Adriana Cappelluzzo, giovane sannita dalle idee chiare che parteciperà ad un evento che potrebbe coinvolgere il Sannio in un tema affascinante"il lavoro narrato", attraverso le iniziative di una comunità ,"Ciò che va quasi bene non va bene” , nata intorno al tema del lavoro. L'idea nasce da un'inchiesta partecipata realizzata da Fondazione Ahref e Fondazione Giuseppe di Vittorio e ruota intorno al lavoro del sociologo Vincenzo Moretti e del giornalista Alessio Strazzullo.
Dalle storie raccolte, finora, sono nati il romanzo "Testa, Mani e Cuore" di Vincenzo Moretti e il film "La tela e il Ciliegio" di Alessio Strazzullo.
Poi l’idea della notte del lavoro narrato nato " da un incontro fatto per genio e per caso poiché l'inchiesta era arrivata a Reggio Emilia, dove si ha ancora l'abitudine di riunirsi per raccontare storie.
Dovevamo necessariamente riproporlo, da qui l'esigenza di organizzarlo in tutta Italia con una anteprima nazionale che si è tenuta lo scorso 17 Luglio a Caselle in Pittari, nel Cilento, durante la settimana del Palio Del Grano, ospitato da #campdigrano e dal qual abbiamo ricavato il video.
Sul palcoscenico di questo splendido borgo si sono alternate mondine emigrate in risaie torinesi, donne e uomini che hanno raccontato letto e cantato le proprie storie di lavoro. Chi ha scolpito la memoria di quella serata nell'argilla, chi ha cantato con la propria voce la frustrazione del canto schiavistico nei campi di lavoro, chi ha letto brani tratti da Hemingway, da Sennett e da De Filippo. Eravamo tutti riuniti e tesi a stringerci in un abbraccio che potesse rinvigorire la fiamma del lavoro, laddove si fosse affievolita, e farla nascere in altri luoghi - ci racconta Adriana - Oggi siamo molti di più, ognuno aggiunge il proprio tassello al racconto dell'Italia che sa e che sa fare, che ogni giorno con la propria dedizione e accuratezza prova a spostare la direzione che ha preso il paese".
"Mi piace pensare a “La notte de lavoro narrato” come ad un’opportunità - aveva raccontato Adriana in un'altra intervista- l’opportunità di esportare un modo di pensare che guarda al modo di intendere il lavoro nel passato ma solo per trarre spunto per quello che può essere il senso del lavoro nel futuro. L’opportunità di conoscere storie di persone che sono riuscite a fare del lavoro la vera opera d’arte della propria vita. Credo anche che, attraverso questo approccio, si possa ritornare a parlare di lavoro così che ognuno possa costruire il proprio ruolo all’interno della comunità in cui vive: riscoprire il “cuore artigiano” significa anche essere cittadini migliori e responsabili, significa occuparsi con cura delle semplici occupazioni della propria vita quotidiana e soprattutto significa pensare che ci saranno altre persone che come noi staranno mettendo il cuore in quello che fanno. Significa, insomma, far parte di una grande comunità che crede in quello che fa e lo fa bene.
Come mi ha insegnato Giuseppe Castelluccio, primo protagonista del documentario che racconta questa esperienza: “non si fabbrica senza il livello, il lavoro si deve fare preciso, perché sennò con niente cadono le cose. L’importante è che nel lavoro di ogni genere si pensi all’equilibrio”.
Quella di Luglio non è stata che l'anteprima dell'evento che dovrebbe essere esportata in tutta Italia il 30 aprile 2014 "perché crediamo che si possa ritornare a parlare di lavoro senza perdere di vista le motivazioni e la passione che ci spingono nell'applicazione quotidiana. Sarebbe bello ed emozionante, quindi, se i miei concittadini, gli amici di Benevento e le nuove generazione che vi stanno crescendo, potessero, tramite questa manifestazione, rientrare in un progetto che abbraccia l’ Italia tutta e formare, così, una maglia di questa rete che, spero, possa crescere robusta". L'obiettivo immediato è, per ora, creare "un documentario unico per tutto l'evento: dialetti diversi, materiali diversi, un unico filo conduttore: il lavoro ben fatto. Ma questo non vuol dire che ogni associazione, scuola, comunità non possa aggiungere il proprio tocco personale all'evento. Stiamo preparando delle linee guida che valgano per tutti ma che soprattutto mettano in risalto la spontaneità delle singole comunità".
Tutti sono invitati a partecipare, associazioni, biblioteche librerie, interessate all'evento possono visitare il sito www.leviedellavoro.org o scrivere a lavoronarrato@gmail.com
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