L’importanza di non essere Juventini, ieri in scena al Mulino Pacifcio, terzo appuntamento di Obiettivo T,proposto nell’ambito di cum grano salis, da Solot e Associazione Culturale Motus, è il titolo provocatorio di una piéce che vede nel calcio lo specchio della società
Un pretesto quello dei protagonisti, Fulvio Maura, Angelo Sateriale che con Alfonso Biondi e Valerio Vestoso sono autori del testo, per parlare del mondo contemporaneo, dei suoi tanti vizi, delle poche virtù.
Il calcio, quindi come metafora della società, ma di calcio non si parla mai o quasi in una messa inscena che attraverso una serie di quadri mostra, tra il serio e faceto, il volto del politico di turno, quasi meravigliato dell’onesta di qualcuno, dei vecchietti che seduti su una panchina si lasciano andare a considerazioni sulla vita e sulla morte e affrontano la realtà attraverso stereotipi, di bambini, che fin da piccoli sono capaci di fare distinzioni sociali in base alla ricchezza e sono capaci di dividere il mondo in prevaricatori e prevaricati, di impiegati capaci di pensare al solo al successo personale.
Amara constatazione quella dei due protagonisti, la stessa che porta a considerare in effetti un po’ strana la fede calcistica per una squadra, in questo caso la Juventus, forse solo per il gusto di criticare e sottovalutare ciò che ci appartiene, ma si sa, “il calcio è specchio della società- ripetono ad ogni stacco i protagonisti - perciò l’importanza di non essere juventini”.
A fine spettacolo, dopo i ringraziamenti, ancora un siparietto di divertimento con la speigazione di un titolo che ”non vuole essere offensivo” o … forse no visto che Sateriale ha continuato a raccontare momenti di calcio, protagonista la Juve, che sembravano agitarlo non poco.
Prossimo appuntamento
ASPETTANDO CHE SPIOVA la ventesima replica
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Biglietteria dalle ore 18.00 al Mulino Pacifico
Biglietti: Intero €. 10,00 Ridotti studenti €. 7,00
per informazioni: 0824 47037
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