"Celebriamo questo 8 marzo con qualcosa di diverso, un incontro sulla figura di Eleonora Pimentel Fonseca e una messa in scena teatrale, sabato prossimo, 12 marzo, al Teatro De Simone, presentata da Stati Teatrali”, così Rossella Del Prete questa mattina presso la Sala Rossa di palazzo San Domenico, l’incontro ”La rivoluzione al femminile. Eleonora Pimentel Fonseca: il Coraggio, l'Impegno civile, il Sacrificio, la Libertà”
L’incontro, fortemente voluto dall'associazione Kineteés Arte.Cultura.Ricerca.Impresa. - di cui, la Del Prete è presidente è in collaborazione con la Fidapa BPW Benevent con il patrocinio dell'Università del Sannio.
“Come ateneo siamo sempre molto attenti alle tematiche di genere - ha dichiarato la delegata alle pari opportunità dell'Unisannio, Paola Saracino - Negli anni ci siamo dedicati all'attualità scegliendo invece, per questo incontro, la storia e la particolare vicenda di Lenòr, convinti che dalla memoria storica possa costruirsi il presente e progettarsi il futuro”.
I saluti della presidente Fidapa, Carmen Coppola hanno anticipato l'intervento di Emilia Tartaglia Polcini, "donna di cultura ed esperta di teatro e anche per questo nostra responsabile della formazione e scuola”, l'ha così presentata Rossella Del Prete che ha moderato l'incontro.
"Oggi facciamo storia senza trasmettere nozioni - ha dichiarato la Tartaglia Polcini - utilizzando la narrazione della vita di una donna onesta che ha lottato fino a perdere la vita per difendere i suoi ideali ed è morte per volere di un donna, la regina, che aveva potere di vita e di morte sugli uomini che governava". Si è entrati quindi nel vivo dell'incontro con l'intervento di Antonella Orefice, giornalista e storica, direttrice de Il Nuovo Monitore Napoletano, che ha fondato raccogliendo l'eredità morale prioprio della Pimentel Fonseca.
"Una amore antico il mio per Lenòr - ha dichiarato - nato tanti anni fa. Venticinque anni di studio su una donna forte, determinata, coraggiosa, ancora molto attuale sulla quale sono state scritte molte inesattezze ( a cominciare dal nome che in realtà è Eleonora Pimentel De Fonseca" e di cui conosciamo pochissimo.
Lo stesso ritratto, unico, in realtà non ritrae Lenòr, ma una sua nipote nell'800".
Poi il racconto della vita di Lenòr, donna colta, istruita, certamente non figlia del suo tempo di cui analizzava i limiti.
Ebbe l'opportunità di aver dei precettori ed entrò in contatto con i grandi pensatori del tempo dal Filangieri al Genovesi.
La sua forza era nella cultura acquisita senza imposizioni , ma solo con passione e amore e che la rendeva libera. Eppure si sottomise agli usi del tempo accettando di sposare , su imposizione, un marito rozzo e violento che certamente non amava, ma dal quale riuscì a divorziare”.
Chi era Lenòr? Era Una donna che seppur vivente nel secolo dei lumi pagò sulla sua pelle lo scotto di essere donna e mal si adattò ad un matrimonio al quale era stata costretta e alla ignoranza del marito e delle cognate che volevano costringerla ad adeguarsi ad un modello di vita che lei non poteva e non voleva accettare.
Riuscì ad ottenere il divorzio, cosa inusitata ai tempi, e sono proprio gli atti del processo di divorzio a narraci qualcosa in più della sua storia.
Si trovò nel bel mezzo della rivoluzione napoletana del 1799, ne diventò portavoce, fondò il Monitore Napoletano.
Fu finalmente felice, Lenòr, consapevole di aver fatto scelte importanti, ma di aver tutelato la sua dignità.
"Rifiorì come quegli alberi della libertà che in quel periodo vennero piantati un po' ovunque”.
Fu un breve periodo,il 20 agosto del 1799 fu impiccata per volere della stessa regina.
Un racconto passionale ed emozionale è stato quello di Annalisa Renzulli, l'attrice napoletana che "come Lenòr ho scelto di seguire il cuore ed essere attrice lasciando la ricerca all'università", e che ha interpretato con gran successo di critica l'eroina della rivoluzione napoletana in " Eleonora Pimentel Fonseca- con civica espansione di cuore" che sabato sera sarà messo in scena al teatro de Simone.
"Fin da ragazzina - il suo intervento - sono sempre stata affascinata dalla figura di Eleonora e quando il regista mi ha contattato per questo ruolo non riuscivo a crederci.
E' un personaggio difficile che sento tutto dentro di me tanto che , in un'ora e me venti di scena continua, a volte non riesco a distinguere chi sono".
A lei è andato il premio Kinetès, una scultura rappresentante un viso di donna, Lenòr, realizzato dall'artista sannita Rossella Mazzitelli.
Ultimo intervento per il regista della messa in scena , Riccardo de Luca.
"Eleonora è come Amleto, rivoluzionaria secondo onestà e giustizia e non si può che amarla - così ha dichiarato - Una figura importante che ha lottato contro un sistema socio politico economico sbagliato , che ha difeso fino alla fine i suoi ideali.
Un personaggio talmente importante che di lei non si può fare a meno, esempio nitido di idealismo del futuro”.
L'appuntamento è per il 12 marzo alle 20:30 al Teatro De Simone
biglietto intero 10 euro e ridotto studenti universitari 5 euro
Per info e prenotazioni: info@kinetes.com, 324.6338
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