sab 01-04-2023 09:35, n.14121 - letto 1376 volte
"Gemito - l’arte d’ ‘o pazzo" di Antimo Casertano
Al Mulino Pacifico per Obiettivo T
di Elide Apice	sfoglia l'album delle foto
Vicienzo è pazzo, ossessionato dai suoi fantasmi, da una realtà distorta che gli restituisce angosce e dolore, sembra cristallizzato nel blocco di marmo che domina la scena e che in quale maniera incombe sulla sua vita.  Vincenzo è un genio che fa della scultura la sua stessa esistenza e pretende da quel blocco la perfezione, Vincenzo che ha fatto di sé “la mia opera peggiore”. Intorno la notte cupa e rimbombante di tuoni, Vincenzo vuol , deve  scappare dal manicomio dove è chiuso. A casa l’aspetta Nanninella e sua figlia che ha appena imparato a dire “papà”. E’ a casa che i fantasmi si faranno ancora più ossessivi: la statua di Carlo V, con le sue imperfezioni da dove inizia il declino, la gelosia per la moglie spesso maltrattata, la gelosia per Salvatore, amico-nemico, alter ego della sua personalità contorta. E’ nella genialità della  messa in scena, prodotta dalla Compagnia Teatro Insania, Associazione culturale Nartea, la chiave di lettura di un testo,  "Gemito - l’arte d’ ‘o pazzo" di Antimo Casertano, che restituisce al pubblico i momenti più drammatici dell’esistenza di Vincenzo Gemito, la frammentarietà di una esistenza ai margini, la genialità di un artista incompreso prima da se stesso, la follia dei venti anni di clausura in casa, la paura di offrirsi alla gente pronta, nella sua mente malata, a dileggiarlo. Gemito, infatti, decise di non avere più niente a che fare con il mondo che lo circondava e che sembrava non riconoscere il suo naturale talento. Eccellente prova attoriale dei protagonisti: Antimo Casertano dalla potente presenza scenica, Luigi Credendino, impeccabile nel ruolo dell’alter ego di Gemito, ma anche di Salvatore, amico/nemico dell’artista, della splendida Daniela Ioia, Nanninella –mater dolorosa che accoglie tra le braccia protettiva l’anima inquieta del suo compagno e di Ciro Kurush Giordano Zangaro, silenzioso, marmoreo Carlo V (quanto si può dire pur tacendo!) Una bellissima scelta per la Rassegna Obiettivo T della Solot al Mulino Pacifico di Benevento. Grazie per la foto alla Solot-Compagnia stabile di Benevento

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