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25 novembre 2023 – La Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne e ogni forma di aggressività contro l’essere umano
     
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lun 27-11-2023 17:25, n.14286 - letto 1535 volte

25 novembre 2023 – La Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne e ogni forma di aggressività contro l’essere umano

L'iniziativa a Telese Terme

dalla redazione
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Una grande l'opportunità per conferire Voce, in versione critica ed incisiva al muto grido di un fenomeno dai risvolti, talvolta, drammatici.
Si ringraziano, pertanto l'Amministrazione Comunale nella persona del sindaco Dott. Giovanni Caporaso e dell’Assessore avv. Filomena Di Mezza, le Autorità civili ed esponenti politici di rilievo nazionale: Senatrice Tiziana Drago, gli illustri relatori ed intervenuti tutti. Un ringraziamento particolare è rivolto agli organizzatori, nella persona del referente dei “Borghi della Lettura”Antonio Alterio per la maestria e l’impeccabile organizzazione di questo “delicato incontro”. Rilevante opportunità confronto su un argomento di notevole interesse giuridico e socio-culturale: la “violenza di genere”, una piaga sociale esistente da sempre che gradualmente diviene dramma.
La serata è iniziata con un intervento di grande sensibilità, della poetessa italo-romena Elena Nemes Ciornei.
Di seguito la propria testimonianza – riportata quasi integralmente – che ha contribuito a conferire un volto innovativo al pregevole evento:
L'argomento, purtroppo di tangibile attualità, si parla, poiché si manifesta ovunque e in molteplici forme – nelle famiglie, a scuola, per strada, contro gli immigrati – contro donne, uomini e bambini.
La violenza” si nasconde dietro un bel sorriso, dietro un piccolo gesto dietro belle parole d'amore. Sicché, la famiglia è chiamata ad assumere un ruolo più importante nell'educazione dei figli. I genitori ed i figli devono essere come una squadra che desidera la stessa cosa – il benessere, l'armonia e il rispetto gli uni per gli altri.
I figli devono essere seguiti molto più degli anni passati. I nostri antenati non avevano a disposizione la tecnologia e tutto il benessere, la possibilità di far studiare i figli ma c'era più rispetto e meno casi di violenza. Dobbiamo usufruire della tecnologia per aiutarci ad educare meglio i figli, non di distruggerli mettendogli in mano il cellulare, è sbagliato, c'è un’età per tutto. Credo che gli uomini, soprattutto coloro che sono violenti, devono ricordarsi che sono i figli delle donne e alzando le mani contro la moglie, la fidanzata o la compagna di vita è come se picchiasse la propria madre.
Oggi dobbiamo ricordare tutte le persone vittime di violenza – donne, uomini e bambini. Quando una donna o un uomo dice “NO” deve essere rispettata la propria volontà. Sono tanti motivi per i quali le persone si separano e dobbiamo accettarlo e andare avanti. La vita non si ferma quando avviene una separazione, anzi si dovrebbe andare avanti con più esperienza, non c'è bisogno di togliere la vita a nessuno. Rispettate e amate la vostra Donna, il vostro Uomo. Mi rivolgo adesso alle donne, quando sentite che il rapporto con il vostro partner non va, andate via, chiedete aiuto – oggi ci sono Associazioni che vi possono aiutare. “Uscite dal guscio, la Vita è fuori e vi aspetta.”
Permettetemi di trasmettere un messaggio “ALLE DONNE” attraverso l'acrostico “ALLE DONNE” - dal mio secondo libro “Pensieri proibiti” (ogni lettera nasconde un messaggio) dico alle donne di amare se stesse, di emozionarsi anche per le cose più banali – guardando il cielo azzurro che dà forza e speranza, di dare per ricevere, di scoprire nuovi orizzonti e soprattutto di non arrendersi mai, perché la Donna ci riesce sempre a superare le difficoltà. Per dare una visibilità maggiore all'importanza essere “Donna” abbiamo scelto quattro ragazze di un altra etnia e quattro ragazze dell'Istituto comprensivo di Telese Terme:
 
Amatevi senza riserve
L asciatevi andare
Liberate la vostra anima
Emozionatevi all'alba e al tramonto
 
Donate per ricevere
Osate, la vita è breve
Navigate con la mente
Nuovi orizzonti scoprite
E non arrendetevi mai, ce la potete fare!
 
Per concludere la poetessa Elena Nemes Ciornei ha parlato del colore blu(che lei ha scelto per le lettere del suo acrostico)
Il colore blu è simbolo di armonia e di equilibrio, è il colore della Pace e per questo motivo la bandiera dell’ONU è blu, per indicare la volontà di pace e di fratellanza.
Il blu è il colore del silenzio, della calma e della tranquillità, della tenerezza, della gioia di vivere.
Niente per caso... la frase ALLE DONNE ha 9 lettere – il numero 9 rappresenta la coscienza collettiva, disponibile a sostenere progetti e iniziative che favoriscono il benessere collettivo.
Come ultima cifra contiene in sé il duplice concetto di inizio e fine, morte e rinascita – il nostro messaggio trasmette Pace e fratellanza con le donne di tutto il mondo. Insieme ce la possiamo fare!
Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza alle donne: il rosso è stato scelto in quanto colore che si identifica con l'amore, la passione che si trasforma in violenza, simbolo della femminilità che purtroppo, oggi, troppe volte viene violata, oltre che ricordare le scarpe rosse, diventate  simbolo della lotta contro la violenza, grazie ad un’artista Elina Chauvet che le utilizzò per la prima volta in un’esposizione davanti al Consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne uccise nella città messicana di Juarez.
Propongo un cambiamento per ricordare questa giornata – il rosso sì ha qualcosa di positivo perché significa la passione, l'amore ma questa passione e questo amore si trasforma in violenza essendo il colore del sangue... ecco perché possiamo cambiare con il BLU
VORREI TANTO CAMBIARE IL ROSSO CON IL BLU.
 
Sono seguite, inoltre, toccanti testimonianze di persone vittime di violenza e alcune puntualizzazioni riguarda il profilo legale e storico-culturale.
Nello specifico, l’avv. Filomena Di Mezza (Assessore alle pari opportunità del Comune di Telese Terme, nonché Cons. COA BN) che ha precisato, con dovizia di particolari, la necessità di rendere attuabile, oggi più che mai, lo scopo della giustizia a scopo riabilitativo e non solo punitivo, mediante la valorizzazione e recupero-rieducazione della persona umana, ex art. 27 Costituzione
Di rilevante interesse, altresì, l’intervento dell’Avv. Maria Campagnuolo – Tribunale del Consumatore Sede Regionale, la quale ha evidenziato che un tempo, non tanto lontano, la legge, la cultura e il sentire sociale legittimavamo il compiersi di alcune forme di violenza, basti pensare al “delitto d’onore” o al “matrimonio riparatore”… che a determinate condizioni cancellavano, nel primo caso l’omicidio…, nel secondo la colpa dello stupro se seguito dalla celebrazione nuziale. Istituti giuridici vigenti nel nostro ordinamento fino al 1981, anno in cui furono abrogati dalla Legge n. 442.
Difatti, a differenza di oggi, all’inizio–metà e oltre del secolo scorso era plausibile ricondurre questa mentalità legalizzata al “patriarcato”, caratterizzato da rigide regole di verticalizzazione dei ruoli.
Nell’era contemporanea, invece, ricondurre acriticamente questi efferati delitti a dinamiche patriarcali significa non comprendere le vere cause di una precarietà esistenziale in senso orizzontale, ove il tessuto sociale ha bisogno di ridurre l’insieme delle relazioni a mero scambio consumistico privo di principi etici, per cui la fine di un rapporto diviene dramma se a quella relazione è stato conferito un valore diverso dall’effimero… (cfr. Prof. A. Martone, Dott. G. Lisco).
Importante evidenziare che la destrutturazione della famiglia ha reso l’individuo sempre più debole di fronte alle difficoltà da affrontare nel corso della propria esistenza.
Per cui venuta meno un solido e sano nucleo familiare ci si illuda di surrogarlo con nuove materie scolastiche, delegando all’istruzione l’educazione all’affettività…
Si spera che la famiglia riesca a modellare rendendoci consapevoli, prima che la legge intervenga a correggere e ripristinare la legalità nell’ordine sociale, favorendo una cultura capace di incidere sulla formazione identitaria degli individui fin dall’infanzia.
La prevenzione alla violenza di genere passa inevitabilmente attraverso l’educazione, quindi una questione culturale di
ri-armonizzazione fra i principi del maschile e del femminile che pone fine a disarmoniche dinamiche di dominio e sottomissione a ruoli invertiti da adeguare alle mode nichilistiche dei tempi che trascurano l’unicità dell’individuo in quanto persona umana, dotato di una specifica identità sessuale.
Difatti, la Convenzione del Consiglio di Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne, adottata ad Istanbul nel 2011 e ratificata dall’Italia con Lg. 77/2013, all’art. 3 lett. a) definisce la violenza nei confronti delle donne come “…una VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI…
Pertanto, le istituzioni preposte, mediante l’uso saggio ed efficiente della legge sono chiamate a prevenire e debellare, in concreto, tutti quei fenomeni di violenza azionati contro la donna in quanto essere umano.
Tuttavia, la legge di per se non riesce a rimuovere efficacemente la manifestazione sintomatica della “violenza di genere” fino a quando non si interviene a corregge la vera causa, ossia le eventuali disarmonie interiori, senza ricorrere a deleterie ideologie femministe per debellare il maschilismo e viceversa.
Invece, è bene precisare che nessuno altro uomo è colpevole al posto di colui che ha ammazzato Giulia, come nessuna mamma deve formulare scuse per il delitto di Cogne e nessun Comandante di nave, estraneo all’effettivo responsabile, deve scusarsi per il disastro della “Costa Concordia” etc… Semmai, a dovere delle scuse alla comunità civile dovrebbe essere chi, aderendo al pensiero unico e mediante la corruzione del linguaggio, distorce i fatti… rendendosi complice della menzogna col favore delle tenebre…
In conclusione, la difesa dei diritti delle donne passa attraverso il riconoscimento, la sensibilizzazione e l’armonizzazione delle norme giuridiche agli immutabili principi universali del maschile e del femminile che coesistono, promuovono ed interagiscono mediante un dialogo costruttivo e partecipato nel raggiungimento dell’uguaglianza di genere che non elide le rispettive specifiche identità. Un approccio integrato di prevenzione che coinvolge famiglie, istituzioni e società civile in grado di fornire risposte efficaci e concrete di superamento di quelle rivalità che intrappolano l’essere nell’infantilismo impulsivo fino a sfociare in episodi di violenza di genere, poiché non evoluto in emozionalità.
…progredire per essere Liberi e contribuire a creare una società giusta che sappia cogliere, difendere e custodire il Senso della Vita…, senza generare conflitti tra la parte maschile e quella femminile. Solo in tal modo riesce possibile edificare l’armonia del tutto e giornate come queste non sono esclusivamente circoscritte al profilo celebrativo del 25 novembre, ma evidenziando i progressi raggiunti, indichino anche le pratiche migliori per il conseguimento del pieno ed effettivo riconoscimento e tutela dei diritti umani di uomini e donne, obiettivo primario di ogni società che si definisce a dimensione umana e civile.
 







 










 














 
 


 

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