Grandi emozioni, sabato scorso, con lo spettacolo “Di mare, di terra e di giorni, secondo appuntamento della rassegna RAPSODIE, curata da Test TeatroStage, diretto da Monica Carbini, in collaborazione con Accademia di Santa Sofia, che accoglie gli eventi presso il suo Centro di Produzione in Via Albergamo 4/6 a Benevento.
Il recital “Di mare, terra e di giorni”, è un sanguigno esempio di teatro canzone che commuove, ammalia e fa riflettere, grazie al talento e alla passione dei due protagonisti, la scrittrice e intensa interprete Antonella La Frazia e il musicista Ciro Maria Schettino, che ci hanno regalato un raffinato e coinvolgente racconto in musica e poesia, tra letteratura, cantautorato e musica folk contemporanea.
Uno spettacolo dove si narra e si canta del mondo - di mare e di terra - e del passato, del presente, della speranza nel futuro - di giorni. La violenza di genere, la discriminazione, il razzismo, i mali del mondo e le loro radici (…) che paiono tornare da un passato oscuro, per infettare anche il presente, possono essere affrontati e superati solo imparando ad amare, a non voltare la faccia, imparando l’empatia e il rispetto verso l’altro.
I testi, tutti scelti da alcune sue raccolte, i racconti dal libro “Il posto di Nenè” e le poesie da “Come fiori a seccare”, sono potenti, profondi e pieni di storie di vita vissuta e di sentimenti contrastanti. Ricchi di umanità, alcuni sollevano una critica feroce mentre altri suscitano una solidale irresistibile compassione.
Vengono letti e interpretati con maestria e sapiente trasporto da Antonella La Frazia che anche nelle canzoni è perfetta padrona delle sue peculiarità vocali, dall’impasto caldo e suadente quanto scuro e drammatico, modulate con misura e grande effetto scenico.
Ciro Maria Schettino che l’accompagna con navigata maestria è musicista di lunga esperienza, nonché autore di alcune delle belle canzoni eseguite anche insieme che sono tratte dall'album “Trase” del rinomato gruppo dei Sancto Ianne, di cui lui è frontman.
Le altre canzoni invece fanno parte del patrimonio storico e musicale della tradizione popolare e folk d’autore, italiano e internazionale, più amato e conosciuto, come Rosa Balistreri, Raffaele Viviani, Domenico Modugno, Boris Vian, Victor Jara, Mercedes Sosa, Salvatore di Giacomo. Ma durante la serata abbiamo potuto ascoltare anche la potente “A bocca chiusa” di Daniele Silvestri, brano politico del 2013 dedicato alle grandi lotte sociali collettive, ma rilanciato da Paola Cortellesi, nel suo film C’è ancora domani, con un efficace collegamento alla condizione femminile.
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