L’onda pride arcobaleno ha toccato anche la città di Benevento.
Partecipato, giocoso e coinvolgente il “Benevento Campania Pride 2015” ospitato per la prima volta nel capoluogo sannita.
Una festa colorata, piena di striscioni, magliette e slogan pro gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, che ha visto in prima linea il mondo Lgbt per dire no alla discriminazione e si al tema dei diritti civili.
Benevento, Pavia e Verona hanno aperto la stagione nazionale dei Gay Pride.
Molti i partecipanti provenienti anche da regioni limitrofe, come Puglia, Molise e Basilicata.
Durante il percorso, carri in festa con canti e balli, coriandoli, cartelloni inneggianti all’amore libero senza limiti, per le relazioni tra le persone, di qualunque sesso, dei loro diritti e della loro libertà, nella gestione dei sentimenti, della propria sessualità e del proprio corpo.
Come testimonial d’eccezione hanno sfilato, in testa al corteo, l'attore Carlo Gabardini e la giornalista Giulia Innocenzi. Secondo Gabardini “il tema dell’omofobia è presente ed è un problema che va affrontato anche in piccole città”.
Per la giornalista di la7 “deve essere una battaglia di tutti i cittadini, per questo mi oppongo a questa legge sulle unioni civili: dobbiamo batterci per arrivare a matrimoni per tutti e diritti per tutti ad avere figli”.
A sostenere l’evento anche Valentina Nappi, la pornostar italiana più famosa del momento, presente in piazza.
Presenti le Famiglie Arcobaleno con il presidente Giuseppina La Delfa, drag queen, coppie omosessuali, l’Arcigay Antinoo di Napoli con il presidente Antonello Sannino, il gruppo "I'm gay any problems?", l'attivista Vanni Piccolo, la presidente del Movimento Identità Transessuale italiano Porpora Marcasciano, originaria del Sannio e Daniela Lourdes Falanga, responsabile delle politiche transessuali per Arcigay Napoli.
La parata è partita da piazza Castello, proseguendo per il viale degli Atlantici, via Meomartini, per poi dirigersi verso il viale Mellusi e concludersi in piazza Risorgimento per un dibattito finale, dove è stata segnalata l’assenza delle istituzioni.
A fine serata in piazza Arechi II, concerto dei Rei Momo e Fede'n Marlen ed un dj-set.
Circa 1000 i presenti alla parata dell’orgoglio omosessuale, bisessuale e transessuale che è stata svolta nella città “papalina” di Benevento.
Il tutto è nato dalla voglia e dal coraggio del Collettivo WAND di Benevento, insieme al Coordinamento LGBT Campania, per l’ottima riuscita della manifestazione.
Sono anche stati sfatati i pregiudizi sull’omosessualità e sul gay pride.
Tutti insieme per marciare “in nome dell’amore e della libertà di essere sé stessi“.
A sostenere l’evento i sindacati Cgil e Uil, Centro Sociale Depistaggio, il gruppo anarchico “Senza Patria”, l’Unione degli Studenti, Associazione Lgbt Rain Caserta, Arcigay Salerno, Gruppo Psicologi Sanniti, Greenpeace, Amnesty International, il L@p Asilo 31, gruppi Lgbt , diverse associazioni gay-friendly e la Chiesa Pastafariana.
“E' la prima volta che Benevento ospita un gay-pride e questo ci entusiasma molto", hanno detto gli organizzatori.
Per il collettivo sannita WAND grande soddisfazione per l’adesione al Pride, ma la battaglia non si ferma qui, visto che “il nostro obiettivo resta la creazione di un registro delle unioni civili comunale”.
Per un giorno la città chiusa e addormentata ha vissuto momenti di ampio respiro per una visione fatta di tematiche internazionali.
"È difficile tirare le somme e fare un discorso più o meno lucido a quest'ora- si egge in una nota postata a tarada notte su facebook dal collettivo WAND - però noi volevamo semplicemente dirvi grazie.
Eravamo in 750 oggi dice la questura, 2500 dice qualcun' altro. Per noi non importa, eravamo in tanti. Anzi tantissimi. Eravamo tantissimi se consideriamo che a neanche un chilometro di distanza da noi c'era una manifestazione di un gruppo che recitava rosari per noi poveri sodomiti.
Eravamo tantissimi e ci siamo fatti sentire, oggi come in questi mesi. Abbiamo fatto sentire che non è vero che Benevento non è pronta per certe cose, anzi, abbiamo fatto sentire che ci sono dei diritti che vanno garantiti ad ogni essere umano. E che noi questi diritti li vogliamo. Ora.
Vogliamo assistere i nostri figli quando staranno male, anche se non siamo i loro genitori biologici, vogliamo baciare la persona che amiamo senza aver paura degli sguardi, vogliamo sposarci e andare a lavorare senza l'obbligo di nascondere una parte di noi.
Vogliamo che nessun adolescente si senta più colpevole di quello che è, che nessuna persona transessuale sia costretta a prostituirsi perché non trova un lavoro.
Vogliamo dire che la normalità non esiste, perché deriva da norma e la norma è data da numeri e gli esseri umani non sono numeri. Oggi da Benevento si è alzato un grido che non può essere ignorato.
Qualcuno ci ha detto che abbiamo fatto una piccola rivoluzione. Noi vogliamo ringraziare chi ha contribuito a questa rivoluzione"
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