Ci sono persone che quando ti capita di incontrarle ti cambiano la vita e per sempre...una di queste è Carlotta, conosciuta per caso qualche anno fa.
Amata da subito per la sua forza, per la sua grazia, per la sua determinazione, per la voglia di vivere, di raccontare e di suonare. Non un difetto sembrava avere Carlotta.
Oggi sarebbe stato il suo compleanno, oggi è il suo compleanno e un anno fa eravamo in un bar, una tazza di caffè bollente tra le mani, a intrecciare parole e pensieri.
Aveva appena pubblicato Oxmyron, un libro che non ho più finito di leggere perché ogni parola è un suo ricordo … dolce, ma doloroso, e lo raccontava immaginando scenari futuri.
Pensavo che mi sarebbe piaciuto presentarlo a Benevento, ma lei era presa dall’organizzazione della presentazione a Roma e non ne accennammo.
Un'intervista la mia, o forse una chiacchierata tra amiche anche se per età mi era un po’ figlia ... sentimenti comuni ... voglia di vedere il domani.
Qualcuno, stasera al Duomo, dove in tanti l'abbiamo ricordata, si è ricordato di quella mattina di un anno fa, mi si è avvicinato e me lo ha detto, quasi sottovoce: un anno fa eravate insieme!
E' bastata solo una frase, questa frase a far riaffacciare immagini mai dimenticate, il suo sorriso, il suo chiedermi consigli ... volevamo fare un video, poi proiettarlo e poi organizzare e poi, poi e poi ... forse lei sapeva e esorcizzava l'angoscia con la voglia di esserci sempre e comunque in quel domani che non ha più avuto o forse non sapeva ancora o forse ... troppi forse, troppo dolore.
Lei, forte davvero, ha saputo affrontarle le sue paure dando coraggio agli altri ... lei ha saputo trovare fede nella disperazione ... lei così giovane, così fragile è ora la forza di chi stasera non ha saputo trattenere le lacrime e se non ha pianto ha lasciato che piangesse il cuore.
E' ancor più bella e dolce che nel ricordo nell'immagine distribuita dalla famiglia, immagine dove fanno rabbia quelle due date a indicare un tempo troppo breve, eppure sono ancora una volta le sue parole a venirci incontro a dare speranza, a chiedere di non piangere più.
"Eccomi qui, sospesa fra ciò che è facile e ciò che è impossibile. E sempre più sedotta dall'impossibile che dal facile. Sono come un fiume che per immettersi al mare sceglie sempre la via più tortuosa, la più lunga, la più difficile ...
Forse perché, in fondo, credo che vincere con facilità sia come perdere e che perdere dinanzi all'impossibile sia come aver vinto.
Per il solo fatto di averci provato ...
Eccomi qui, pronta a sprofondare pur di non restare in superficie. Pur di scoprire cosa c'è. Oltre".
Oltre quell’oltre che Carlotta ha varcato con la forza della sua fede …
|