“Un libro bello per tutti non solo per chi si intende di filosofia” così Carlo Panella, direttore de il Vaglio.it che ieri, in un affoltata sala Vergineo del Museo del Sannio, ha presentato il nuovo libro di Teresa Simeone, docente di filosofia al Liceo Classico “Pietro Giannone” di Benevento. “Il dovere della speranza” (edizioni Aletti) il titolo di un libro che “tratta le questioni fondanti dell’umanità, il rapporto con la vita e on la morte – ha continuato Panella- temi affrontati in maniera semplice come Teresa, persona colta e buona, riesce a fare in maniera sempre costruttiva mantenendo sempre il dubbio ”. Poi la lettura critica del testo ad opera del preside Raffele Matarazzo che assente per motivi di salute, ha inviato il testo letto in sala. Parole di elogio per l’autrice “coscienza sensibile, capace di individuare i segnali della mente e del cuore il cui libro diventa manifestazione della necessità di un colloquio con se stessa”. All’incontro ha partecipato con la sua solita verve il professore Francesco Vespasiano che sollecitato dalla lettura del testo della Simeone ha ripercorso sue passate letture analizzando il concetto di speranza già a partire da San Tommaso per arrivare fino Nietche e spiegando che la speranza “ non è un semplice aspettare che qualcosa avvenga, ma è capacità di saper conquistare il bene più alto perché è proprio dell’umanità vivere attraverso al speranza che è procedere inseguendo un perché!” Mario Lazione (che da oggi sarà con una sua personale in Spagna) ha dedicato a Teresa Simeone il quadro che è immagine di copertina del libro. “Radici, il titolo per indicare un ritorno al passato da cui traspare fiducia per il futuro. “Il dovere della speranza – ha concluso Teresa Simeone - strettamente connesso all’apertura all’altro. Nell’era della globalizzazione che è anche globalizzazione di orrore e terrore, siamo tutti portati a vivere un senso di precarietà che inevitabilmente ci conduce alla disperazione. Ecco perché parlo di dovere (come obbligo morale) di speranza e come senso di responsabilità per se stessi e per l’altro”. Il testo parte da una analisi del concetto di speranza dal punto di vista laico e religioso “ed è la speranza che ci permette di capire che il mondo è in continuo cambiamento e che in fondo non è proprio vero che noi tutti stiamo peggio di quanto stessero i nostri genitori”. Tante le domande alle quali è difficile trovare risposta, una su tutte la fondamentale domanda su Dio. “E’ domanda che non possiamo non porcela - ha affermato Teresa Simeone – anche se non si riesce a trovare una definitiva risposta. Io sono alla continua ricerca che mi permetta di superare i dubbi e credo che l’unica posizione corretta rimanga l’agnosticismo, che non vuol dire che non dobbiamo avere fede perché la differenza non è tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti”.