Il Canto Beneventano coniugato con i canti tradizionali del Camerun e della Nigeria, un direttore di origine ucraina, Tetyana Shysnyak che ha studiato a Benevento, un incontro casuale con uno Sprar ad Apice, la consulenza scientifica di Matthew Peattie, massimo espero di canto beneventano, un’idea di integrazione: questi i componenti di un momento magico, ieri, alla Basilica di San Bartolomeo. In tanti ad attendere la prima uscita del Coro Vox Pacem in un concerto, preparato in soli tre mesi per due incontri settimanali. “La via del cuore “il titolo che rimanda al toponimo, via dell’Amore, ad Apice dove si trova il luogo che ha accolto le ragazze dal passato di sofferenza, dal viaggio in mare, dall’approdoi n Italia, negli occhi la voglia di futuro. “Il canto beneventano è in fondo essenzialità e semplicità – così Nico De Vincentiis che ha introdotto all’ascolto – e dalla semplicità si apre un varco alla complessità. Attraverso queste note queste ragazze sono riuscite e ritrovare le proprie radici e come San Bartolomeo hanno cercato integrazione nelle nostre terre”. “Ho dato loro il modo di riportare il cuore alla loro terra”, sono le parole del direttore Tetyana Shysnyak che ha dato vita ad un progetto d’amore, perché solo amore può essere quella cosa indefinita che unisce (e lo si legge dagli sguardi e dalle lacrime di commozione) persone nate in posti tanto distanti che la ricerca di felicità ha portato proprio a Benevento. Il sogno ha avuto inizio solo tre mesi fa, ha raccontato De Vincentiis, quando Tetyana con Peattie si trovarono ad Apice per caso e sempre per caso ci fu un accenno alle sonorità del canto beneventano. Fu come aver dato un La: le ragazze iniziarono a cantare i loro canti. “La musica aveva ridato loro la voce che avevano perso nel lungo viaggio di dolore per arrivare in Italia, terra di approdo, ma a volte di difficile accoglienza”. La musica che è integrazione, la musica che unisce, la musica che è amore (dietro i loro sguardi c'è l'ieri, davanti il futuro), grande è stata Tatyana per la sua scelta d’amore condivisa con passione da Giuseppe Tecce, presidente della Cooperativa Il Faro.