Lunavulcano (Lastaria edizioni) è uno di quei libri che inizi a leggere e smetti solo quando sei arrivato all’ultima pagina, complice la semplicità delle parole o il tema affrontato che è così unico e eppure così comune. L’autrice, isabella Schiavone che è giornalista e le parole le usa per mestiere, utilizza un semplice e bell’intreccio narrativo per mettere in connessione due donne, le loro vite così diverse e così uguali, il loro mondo interiore. Un gioco da social, quel Ruzzle che si gioca tanto per passare il tempo e per ingannare le attese, una sfida e due mondi che si aprono alla narrazione di un vissuto che è intimo e potente e nasconde dolori e sofferenze. L’intreccio della vita, delle vite, al centro della narrazione che racconta parallelamente due esistenze, quella di Lunavulcano, nickname di Maria, testimonianza di un modo di essere, che è parrucchiera e divide la sua esistenza tra il lavoro, la figlia Giulia e il marito Alfredo e Isabella, impegnatissima e attivissima giornalista con il cuore in Africa. Le parole si avvicendano nel gioco (il titolo di ogni capitolo ha la veste grafica del ruzzle), alla ricerca di un punteggio sempre più alto, e nella vita alla ricerca del mezzo per sciogliere quei nodi che troppo a lungo taciuti ora si mostrano con prepotenza. Si svelano così due modi diversi di essere donne, altrettanto forti e al contempo fragili, donne capaci di donare tempo l’una all’altra, di ascoltare, di accogliere, di parlare, di usare le parole, appunto, per lenire ferite. Una vita apparentemente appagante e dall’epilogo non aspettato per una, una maternità che tarda ad arrivare per l’altra, speranze e desideri per entrambe. Un libro piacevole da leggere, intimo, che nelle poche parole di una chat dispiega l’intero universo femminile. Lunavulcano è stato proposto da Ludina Barzini, una dei 400 amici della Domenica, al Premio Strega 2018
I proventi dei diritti d'autore sono totalmente destinati a progetti di beneficenza in Africa
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