Uno di quegli incontri di cui si potrà dire “io c’ero”, l’incontro con la musica e con la storia di Giovanna Marini, cultrice e ricercatrice della musica popolare che ieri, all’Auditorium San Vittorino, ha emozionato e non poco il pubblico. L’iniziativa proposta da Cadmus - Consorzio Amici della Musica dell'Università del Sannio (Cadmus), in collaborazione con il Conservatorio "Nicola Sala" e con il patrocinio della Società Dante Alighieri, del Liceo Musicale "Guacci" e dell'Associazione Campania Europa Mediterraneo, ha visto la partecipazione di Amerigo Ciervo che nel 2004 aveva organizzato un incontro proprio con la Marini nell’ambito di CantarPasqua. I saluti del presidente del ConservatorioNicola Sala, Antonio Verga, e del prorettore dell’Unisannio Massimo Squillante hanno dato il via ad un incontro emozionante che è partito da lontano, da quando Giovanna Marini, classe 1937, diplomata al Conservatorio, iniziò i suoi primi passi nel mondo della musica popolare complice un allora da lei sconosciuto Pier Paolo Pasolini. Poi la ricerca fatta di sacrificio, di incontro con la gente perché “la musica è nella memoria collettiva delle persone e non è mai persa nonostante i divieti imposti dal fascismo” e la codificazione di quella che veniva considerata una espressione musicale minore. “Una ricerca che non è ancora terminata” – ha dichiarato Marini alla stampa prima dell’incontro in riferimento proprio all’entroterra e alla zona di Benevento dove si ricordano gli studi dei fratelli Ciervo. “Abbiamo lavorato tanto - l’amara testimonianza di Amerigo Ciervo – ma forse invano visto che, ad esempio, pare che la notte della Taranta verrà presentata da Belen”. Instancabile, Giovanna Marini ha tenuto alta l’attenzione di presenti (in verità molti meno di quanto il personaggio e la sua storia avrebbero meritato) dimostrando come temi lontani nei tempi siano di stringente attualità e terminando con la ballata per Riace, testimonianza della positività di un modello di integrazione purtroppo messo a tacere dalle politiche di oggi. Ottima la scelta di Cadmus e dell’Uniuversità degli Studi del Sannio che come istituzione culturale “è sempre attenta alla ricerca e al dialogo e diventa avamposto di proposte culturali soprattutto in tempi buoi” così Squillante prima di omaggiare Giovanna Marini della medaglia del Ventennale dell’università del Sannio.
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