“Si tratta di un libro ottimamente scritto, quasi lirico, scorrendo il quale passano davanti agli occhi del lettore almeno tre generazioni di uomini, grazie ad una narrazione costantemente oscillante fra passato e presente. È un libro sull'amore/odio, sui riti di iniziazione alla vita, sulla potenza dionisiaca del vino e sulla tragedia del varcare il limite etico. É un libro sulla deriva dei nostri tempi, sul fallimento del femminismo, sulla potenza comunitaria di una libertà oggi tradita. È un libro che vuole dire la verità senza retorica e veli sovrapposti e che, con estremo coraggio, impegna perfino la biografia dell'autrice, l'amica Giuliana” così in una nota Antonio Martone, docente all’Università di Salerno, che ieri ha presentato “La forma dell’Uva” (Libeccio edizioni) , ultimo lavoro di Guliana Caputo.
L’incontro a Il Bibliofilo di San Giorgio del Sannio, avamposto di resistenza culturale gestito da Ghizlane Soussy Kaid sempre attenta a nuove proposizioni culturali.
Un libro intenso, carico di forza e di passioni che connette più storie “da sempre andatesi a sedimentare nella mia coscienza”.
Un libro che da sempre era nella mente dell’autrice che lo ha scritto in notti di insonnia in poco più di un mese. Storie che hanno al centro donne, uomini , bambini, con le loro pulsioni, i loro limiti, il loro desiderio di riscattarsi da una vita che non ha dato quanto sognato. Una narrazione, come spiega la stessa autrice, che procede alternando la prima persona alla terza persona, nel primo caso Giuliana si racconta senza pudori, riallacciando legami con un passato individuale che è sostrato collettivo di intere generazioni.
Il legame alla terra, alla vite, al suo frutto, i grappoli da cui nascerà il vino causa di gioia e di dolore.
Con l’uso della terza persona , invece, è come se l’autrice si ponesse in angolo ad osservare i vissuti altrui riconoscendo in essi le sue stesse passioni come a dimostrare che pur essendo tanto diverse, le vite degli uomini e delle donne sono intimamente interconnesse e profondamente simili.
L’incontro è stato arricchito dagli interventi musicali di Antonella La Frazia e Ciro Schettino che hanno scelto parole e musiche perfettamente aderenti al tema narrato.
https://www.youtube.com/watch?v=Yyzqc-J4nN8&t=39s
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