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Shakespea Re di Napoli, la proiezione al Mulino Pacifico
     
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sab 18-01-2025 09:50, n.14537 - letto 134 volte

Shakespea Re di Napoli, la proiezione al Mulino Pacifico

In collegamento Nadia Baldi e Ruggero Cappuccio

di Elide Apice
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Un cast che raccoglie grandi nomi e giovani talenti napoletani, una doppia firma di regia,Nadia Baldi e Ruggero Cappuccio, una immensa storia drammaturgica alle spalle. Shakespea Re di Napoli, in sala ieri al Mulino Pacifico, ha restituito ai presenti la versione cinematografica di una delle storie teatrali più appassionanti e convincenti del teatro contemporaneo.
 Diverso il linguaggio, naturalmente,  dalla sinteticità intimista e appassionata sulla scena si giunge alla fluidità di una narrazione fatta di ampie descrizioni, di sguardi sulla bellezza dei luoghi, di atmosfere che riportano ad un ‘600 fatto di luci ed ombre, di lingua e lingue, di popolo e potere. Shakespeare (Jacopo Rampini), si narra, giunge a Napoli alla ricerca di ispirazione e viene accolto con grande onore dal Vicerè a Palazzo Reale dove si svolge la festa di Carnevale.
E’ proprio qui che viene accompagnato, complice Padre Manfredi (Claudio Di Palma che nella trasposizione teatrale era stato un ottimo Desiderio), un gruppo di giovani scugnizzi e tra questi il Bardo scopre la bellezza efebica di Desiderio (Alessandro Preziosi da adulto, Emanuele Zappariello da ragazzo), che verrà portato a Londra diventando fonte ispiratrice del Bardo e protagonista delle sue opere.
 Sarà vero quindi che i sonetti  più famosi del Bardo siano stati dedicati a un sedicente W.H e queste due lettere siano semplicemente indicazione di Desiderio del cuore (Will Hearth)?
Tutto è giocato sul filo di una narrazione che segue la malinconia profonda che riporta Desiderio a Napoli. Qui ritrova Zoroastro (l’uno e il suo doppio, suo padre, sua madre, suo fratello) che lo aveva trovato sulla spiaggia, nato da duna donna che lo aveva abbandonato. Insieme cercheranno di raggiungere la Reggia di Napoli che troveranno ormai fatiscente e abbandonata, ripercorreranno a  ritroso la vita di Desiderio in continui e ben elaborati flashback immersi in atmosfere caravaggesche  intensa l’ultima scena, lo svelamento del quadro che Shakespeare aveva fatto fare a Desiderio in suo perenne ricordo).
Tutto molto ben curato: l’alternarsi dei sentimenti nei dialoghi tra Desiderio e Zoroastro che non crede ad una sola parola del suo racconto per ricredersi proprio quando tutto finisce; il gioco delle luci che alterna il buio ad improvvise esplosioni di colori; i meravigliosi costumi, le interpretazioni eccellenti di tutto il cast (tra i tanti anche Giulio Baffi) per un film che lascia il pubblico coinvolto nel delirio narrativo di Desiderio
A seguire l’incontro con Baldi e Cappuccio che hanno raccontato la genesi di un opera che nasce da un primo seme elaborato 30 anni fa e hanno naturalmente ricordato la meraviglia di certe edizioni di Città Spettacolo quando grazie alla lungimiranza di una classe politica aperta e non ripiegata su se stessa si era capaci di fare scelte coraggiose che cercavano di proporre cultura alta ad un pubblico sempre più pronto alle sperimentazioni teatrali.
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 


 

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