Già in esergo si intuisce l’intento di ”Lo stronzo geniale” (Colonnese editore) , la guida semiseria ai Nino Sarratore, da poco dato alla stampa da Raffelle R. Ferrè.
L’intento, infatti, è un invito a non diventare “Nino” o almeno impegnarsi a non diventarlo.
Una lettura divertente, leggera, ma attenzione, apparentemente leggera perché attraverso citazioni, rimandi a testi di canzoni e a film, è una attenta analisi del personaggio Nino, della sua evoluzione nei primi tre libri di “L’amica geniale”(di cui il rimando al titolo) e della sua involuzione e implosione nel quarto volume. E’ anche analisi delle tante Lenù che hanno incontrato un Nino Sarratore e sulle “stupide” lamentate impossibilità di scappare dalla sua fitta rete di manipolazione seriale. Con una scrittura, allegra e disincantata, diverte e al contempo offre tanti spunti di riflessione, Ferrè traccia i confini di una figura complessa, lo stronzo geniale di cui al titolo, che è fortemente attrattivo e allo steso tempo respingente nel giudizio delle donne (sue vittime, ma anche vittime di se stesse) che gli ruotano intorno. Da protagonista positivo dei primi libri, ragazzo per bene, studioso, intellettuale, in rotta di collisione con il padre, tanto poeta, quanto viscido donnaiolo a personaggio negativo, narcisista, manipolatore dell’ultimo libro. Un libro dal facile approccio per la narrazione spedita e la chiave di lettura tra il divertito e l’ironico che si chiude con l’inaspettato test alla ricerca dl Sarratore che è in noi (e se ne potrebbero scoprire delle belle) o dei Sarratore incontrati nel corso ella vita (e potrebbero essere molti di più di quanto si ricordi). Un libro decisamente consigliato.
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