Siamo dunque alla conferenza stampa con cui Sannio Report illustra i risultati conseguiti nell'area dei Santi Quaranta.
"Sannio Report" per modo di dire, perchè in realtà in questa operazione sono convolte decine di volontari, di ogni estrazione, che non hanno esitato a dar man forte in un'operazione dei tratti davvero difficili.
Quella che si è presentata ai loro occhi era più o meno un'autentica foresta invalicabile, perchè la vegetazione aveva invaso in modo prepotente tutta l'area.
L'area era in sostanza abbandonata da decenni e tra la vegetazione affioravano dappertutto rifiuti di ogni genere. L'accesso più agevole è da Via Ursus, una strada comunale chiusa al traffico, che costeggia il lato posteriore di capannone di un noto supermercato aperto su via Munanzio Planco.
Chi vuole farsi un'idea precisa può vedere le cose dall'alto con Google Maps https://www.google.it/maps/@41.1337872,14.7677462,206m/data=!3m1!1e3
Il complesso dei Santi Quaranta si intravede appena nel folto della vegetazione, sicchè non meraviglia se lo stesso Felice Presta, da Facebook di Sannio Report, il 10 giugno, dice "dedicato a tutti voi...... che avete creduto e credete nel sogno di un pazzo!".
Insomma qualche dubbio era venuto pure a lui ma visto che, ormai lo conosciamo tutti, è impossibile fargli cambiare idea non gli è rimasta altra via che coinvolgere nell'operazione una bella squadra di volontari, che è diventata sempre più nutrita ed affiatata.
L'opera è tutt'altro che conclusa anzi le aree da ripulire ancora sono davvero tante, ma rimane lo straordinario successo della prima parte dell'operazione.
Perchè mettere insieme diversi enti pubblici, in così poco tempo, in un progetto basato essenzialmente sul volontariato, è stata certamente la parte più difficile.
Eppure, la Soprintendenza da una parte, il Comune dall'altra, si son talmente compenetrati nell'operazione che alla fine i loro rappresentanti più autorevoli sono andati anche più volte sul posto a rendersi conto dell'andamento dei lavori.
E non a caso alla conferenza di ieri sera era presente anche l'Assessore alla Cultura, il vice Sindaco Raffaele Del Vecchio, ben consapevole e partecipe dell'operazione e ben disponibile ad affiancarla fino ad un assetto definitivo dell'area che va evidentemente salvaguardata per non inficiare i tanti sforzi compiuti.
Intanto la Via Ursus è stata riaperta, è percorribile per un lungo tratto, ed è già programmata la pulizia del tratto finale attualmente ostruito.
La pubblica illuminazione è stata ripristinata e certamente sarà possibile estenderla per il breve tratto dove manca.
E poi si sta già ipotizzando un progetto per dare un assetto stabile a tutta l'area che va messa in sicurezza ed ovviamente va mantenuta con interventi continui per evitare che la vegetazione ripenda il sopravvento.
Insomma c'è ancora tantissimo lavoro da fare, ma rimane la convinta soddisfazione di aver raggiunto in pochissimo tempo un grandissimo risultato.
Che è proprio quello di aver dato uno scossone alle coscienze di tutti, perchè si è riusciti ad avviare un'operazione apparentemente disperata, a coinvolgere decine di volontari, a richiamare con forza l'attenzione di tutti su un'area archeologica molto estesa, lunga circa 500 metri, praticamente abbandonata da decenni.
Grazie, dunque, a Felice Presta, a Peppe Calicchio a quanti li hanno seguiti in questa operazione.
Vedremo in seguito come andrà a finire, e ci auguriamo tutti che si possa dare un assetto stabile a tutta la zona che, si ricorda, è a ridosso di un'area archeologica ancora tutta da "scoprire".
Nelle immediate vicinanze c'è, infatti, l'area della stazione Appia costruita in pratica sui resti dell'Anfiteatro Romano, mentre alle spalle della Madonna delle Grazie vi è tutta l'area di Cellarulo, dove c'era il primo insediamento romano.
D'altra parte il Rotili indica nel complesso dei Santi Quaranta la funzione di cellarium, una sorta di deposito per lo stivaggio delle merci della vicina "isola di pesca" posta alla conflluenza dei due fiumi.
Insomma un'area di grande interesse che ha sempre suscitato l'attenzione di tanti studiosi.
Per ora non rimane che congratularsi per l'iniziativa ed informare che in occasione della Festa della Madonna delle Grazie, il 2 e il 3 luglio, sarà possibile anche visitare l'area, accompagnati dai volontari che ovviamente saranno disponibili in zona.
|