Quaranta anni di studio e di ricerca tra pagine polverose che hanno portato un frutto prezioso, un libro, "The Music of Beneventan Rite", comprendente il più completo repertorio di brani di Canto Beneventano.
Il volume scritto a quattro mani da Thomas Kelly, cittadino onorario di Benevento dal 2006, e Matthew Peattie, suo allievo, divenuto ora il più grande conoscitore di canto beneventano, è stato presentato stasera, presso la sala Leone XIII dell'Arciescopio alla presenza degli autori.
All’incontro introdotto da Don Mario Iadanza, hanno partecipato di Nicola Tangari dell'Università di Cassino e del Lazio Meridionale e di Vincenzo De Gregorio, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma intervenuti dopo i saluti di monsignor Abramo Martignetti, presidente del Capitolo metropolitano e da monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento.
Un volume importante diviso in due parti, la prima contenente le metodologie di studio e la seconda la trascrizione di numerosi canti con particolare attenzione ai codici 38 e 40 della Biblioteca capitolare.
Il canto beneventano, di origine longobarda, si è ricordato nel corso della serata, è un canto vocale, monodico, liturgico, pregregoriano, che si è sviluppato a partire dalla fine del secolo VII, per giungere al massimo sviluppo VIII e IX, per poi decadere a metà del secolo XI.
La serata dal grande spessore culturale è stata conclusa dal coro il Coro "Santa Cecilia" della Cattedrale di Benevento, diretto da monsignor Lupo Ciaglia con la sorpresa della partecipazione, per l’ultimo canto di Kelly e Peattie
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