Una passeggiata nella natura alla riscoperta delle antiche miniere di zolfo di Altavilla Irpina, questa la proposta culturale di Kinetès, lo spin off dell’Università degli Studi del Sannio per l’ottava Giornata nazionale delle Miniere promossa da Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA), Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), Associazione Nazionale Ingegneri Minerari (ANIM), Associazione Mineraria Italiana per l’industria mineraria e petrolifera (ASSOMINERARIA) e Associazione Italiana di Geologia e Turismo (G&T).
Il tutto nell’ambito degli studi per la valorizzazione delle “Miniere del Sannio e dell’Irpinia”, un progetto avviato nel 2008 da un ampio partenariato pubblico-privato, coordinato dalla Prof.ssa Rossella Del Prete.
Ieri in tanti, soprattutto giovani studenti, hanno partecipato ad un evento di grande importanza culturale che si spera possa anticipare una riqualificazione degli spazi da proporre come percorsi turistici.
Al centro della “scoperta” la S.A.I.M. Miniere di zolfo, dove si è svolto il minitour organizzato nei minimi dettagli, dagli animatori per i più piccoli, al banchetto del chimico che ha spiegato tra il serio e il faceto le mille possibilità di uso dello zolfo, alla colazione del minatore offerta ai presenti dal Presidio Slow Food di Avellino.
Approfondite le spiegazioni di Mario Pellegrini, l’attuale proprietario delle miniere (qui la storia http://www.saimzolfi.it/stabilimento.html) e i racconti da parte degli studenti del Liceo scientifico De Capraris che in virtù del progetto Alternanza Scuola –Lavoro, referente il professore Centrella, hanno fatto un approfondito studio sulle miniere. Presenti anche Atonietta Tartaglia, autrice di “Parole di terra e di zolfo” e Cecilia Valentino che ha scritto “La città sotteranea” in cui narra delle testimonianze dei minatori della miniera di Tufo.
Momento clou della giornata, l’intervista ad uno degli ultimi minatori che sollecitato dalle domande del giovane Angelo, ha raccontato la difficoltà di una vita dura e pericolosa, ma anche il forte senso di appartenenza alla miniera e al territorio (nel video l’intervista integrale).
Poi, tutti a tavola alla ‘Locanda dei Tatoni’ di Petruro Irpino per gustare il sostanzioso “Pranzo del minatore’”.