Jastemme, Preghiere e Cunti di un uomo solo è il monologo teatrale prposto da Antonio Vitale per il Gruppo Teatro Studio, ieri alla Rocca dei Rettori, nell’ambito della Rassegna d’Arte “Sinergie”. In perfetta simbiosi con il tema della rassegna “Sacrum et Profnum”, Vitale ha proposto la figura di un disoccupato napoletano che ha come unica amicizia la solitudine. Il monologo liberamente ideato da Antonio Vitale ha entusiasmato il pubblico presente più volto invitato a partecipare attivamente all’azione. Tra il serio e il faceto, il sacro e il profano, Vitale ha presentato lo sfogo di un uomo che non ha più speranza di futuro e per non cedere alla malasorte attraverso azioni ai limiti dell’etica, preferisce rifugiarsi nel suo mondo fatto di libri, di tentativi di conoscenza rifugiandosi nei “cunti” che la nonna gli raccontava quando era piccolino invitandolo alla speranza. Tanti i riferimenti a Lu Cunto de li Cunti di Basile, ma anche alla Gatta Cenerentola e alle più recenti espressioni di un certo Troisi, risate assicurate, ma anche un invito alla riflessione per una messa in scena riuscita che ha convinto i presenti.
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