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ven 14-06-2019 n.12399, Elide Apice

“Una furtiva lacrima” di Manlio Santanelli

Per la rubrica Letto per voi

Un’opera prima di narrativa realizzata a 75 anni, un pensiero ad un nuovo romanzo, “Miranda” il titolo, al quale si sta già, applicando la promozione di “Una furtiva lacrima” (GMPress edizioni), con tutto ciò si sta cimentando Manlio Santanelli notocome fine drammaturgo ed eccelso “utilizzatore di parole”.
Un testo che intreccia storie plurime, che incanta per i giochi di parole, per l’utilizzo personalissimo della punteggiature, per la capacità di narrare in un “flusso di parole” al quale Santanelli ci ha abituati già con le sue drammaturgie.
Un romanzo di formazione in cui protagonisti sono Giorgio, appassionato di cinema e il suo maestro Tarquinio ricoverato in una clinica francese vittima di un male incurabile.
Sarà Giorgio a rispondere al moto di coscienza, a raggiungere Tarquinio abbandonato da tutti, a ripercorre con lui gli anni romani, a immaginare un futuro difficile da prospettare sul leit motiv di Una furtiva lacrima, inaspettata sorpresa di un jukebox di provincia e omaggio alla passione del maestro per la lirica.
Accanto ai protagonisti tanti altri protagonisti di storie parallele sapientemente intrecciate alla principale: il Capitano, Evelyn, la Salernitana e Mireille che avrà ruolo importantissimo per lo sviluppo della storia.
Di tanto in tanto, quasi ad obbedire alla necessaria necessità di fissare su carta pensieri che si rincorrono, le storie e le poesie che Giorgio scrive nei lunghi momenti di solitudine.
Un romanzo intenso, potente, decisamente consigliato


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