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lun 01-07-2019 n.12455, Elide Apice

Tenerumi di Fabrizia Lanza

Per la rubrica Letto per voi

Sette anni per scrivere questo, libro lo confessa nella prefazione Fabrizia Lanza, autrice di “Tenerumi” (Manni editore), un romanzo di formazione che nasce dal ritorno in Sicilia di chi aveva fatto altre scelte di vita.
Il narrare di una famiglia, di una società, di un passato sempre presente attraverso le diverse declinazioni della cucina che è capace di unire e sedimentare rapporti.
Il titolo gioca con l’ambivalenza di significato, da una parte ci riporta alla tenerezza, dall’altra i tenerumi sono un particolare tipo di verdura.
“Sono nata a Palermo nel 1961”, questo l’incipit di un romanzo che attraverso le pietanze racconta la vita. Noi non mangiavamo le melenzane alla parmigiana, né il tiramisù, ma “il pendolo oscillava sempre tra i mazzareddi con la ricotta amati dalla mamma e la poule au riz, proposta dal papà”.
Un biografia che parte da Anna, sua madre, che racconta da bambina fino al giorno in cui è andata via. Anna ragazzina, Anna che è troppo giovane per sposarsi, Anna che è mamma.
Poi la storia della narratrice, il primo amore, gli studi, la partenza da Palermo per un luogo lontano, infine la vita che cambia e ci cambia e il ritorno in Sicilia, la scuola di cucina e i ricordi, quelli sì sempre vivi che esigono di essere raccontati.
Un libro fresco, originale decisamente da leggere



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