 "Non Chiamateci matti" di Davide Coita Vent’anni, una vita davanti. All’improvviso il buio: qualcosa s’impossessa di Davide. L’oscuro male prende il nome di ‘disturbo bipolare’. Ma Davide è un ragazzo forte, curioso, determinato, inarrestabile, e sarà capace di guardare in faccia il ‘male’ con sguardo lucido e critico, restituendoci una lettura che ci permetterà di scorgere, sempre e comunque, l’altra faccia della medaglia.
Note autore: Giornalista e studente di Giurisprudenza, Davide Coita ha maturato la passione per la cosa pubblica già tra i banchi di scuola. A soli ventun anni, una diagnosi mutata in ‘disturbo bipolare’ cambierà radicalmente la sua vita. https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3476
"La vita segreta di Michele IV il Paflagone e di Zoe Porfirogenita" di Giannantonio Zambon Fra i vari sovrani che si succedettero a capo dell’Impero bizantino, Michele IV detto “il Paflagone” fu uno dei più originali e degni di interesse. Di umilissime origini, egli riuscì rapidamente ad arrivare al vertice del potere, grazie alla complicità di due personalità allora importantissime: lo scaltro fratello, Giovanni l’Orfanotrofo, e l’imperatrice Zoe, già avanti con gli anni, che si innamorò di lui al primo sguardo. Nonostante la giovanissima età e il disturbo epilettico di cui soffriva, Michele si dimostrò fin da subito un uomo di grande valore, sia sul trono che sul campo di battaglia. Con dovizia di dati storici e fine accuratezza storiografica, l’opera illustra la parabola di questo imperatore e della sua consorte Zoe Porfirogenita, la quale ricoprì un ruolo di primo piano nella Costantinopoli di allora, già avviata verso la decadenza ma incredibilmente affascinante a livello socioculturale. Una lettura molto coinvolgente, in virtù del sapiente intreccio fra vita pubblica e privata dei due protagonisti, fra rievocazione storica e fiction.
Note autore: Nato nel 1977 a San Bonifacio (VR), Giannantonio Zambon è sempre stato appassionato di storia antica e medievale. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare a studi approfonditi sull’Impero bizantino, nucleo tematico della sua attività letteraria. È l’autore del pregevole saggio storico Basilio II Bulgaroctono (2019). https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3477
"Non cerco più strade" di Lucia Ferrara Nella Weltanschauung della nuova raccolta di poesie di Lucia Ferrara Non cerco più strade, c’è un’arresa all’ignoto, “dove piano piano ogni cosa/ tende a scomparire”, ma è proprio da questo atteggiamento che si evince la maturità di pensiero della scrittrice. Qui, i sensi offrono la via attraverso la quale l’attività del pensare e del volere si eleva finalmente al Vero, desiderio che seduce il ricercatore, veracità di cui si parla con venerazione e, nello stesso tempo, con disilluso tremore. Non cerco più strade rivela un anelito verticale verso l’alto che tradisce il tentativo di rifugio intimo delle raccolte precedenti. La parola poetica rimane nel viaggio, ma esce dalla forma per aprirsi alla domanda di senso. Elena Grasso
Note autore: Con il libro Memorie lente, Lucia Ferrara nel 2014 arriva tra i cinquanta semifinalisti del premio letterario “ilmioesordio” nella sezione “Poesia” (Gruppo Editoriale L’Espresso), mentre con il libro Prigione d’ambra arriva tra i dieci finalisti dello stesso premio. Lucia Ferrara collabora con la rivista letteraria “Nova”, nella quale ha anche pubblicato alcuni racconti (tra i quali Forse è l’aria del paese e La fortuna veste di bianco), e con il racconto I colori dell’anima vince il premio “Lupi editore”. https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3481
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