 A volte ci si incontra con realtà diverse dal comune senso del vedere le cose, una di queste è la POP edizioni, editori che per loro stessa ammissione e per aderenza tra pensiero e applicazione dello stesso sono dalla parte dello scrittore e “riconoscono all’autore il 20% del prezzo di copertina, dalla prima copia venduta fino all’ultima”. Il retro della medaglia è la rinuncia alla distribuzione e alle vendite sulle più famose piattaforme on line “che mangiano buona parte del prezzo di copertina”. I libri Pop edizioni sono in vendita, quindi, sul sito della casa editrice (https://popedizioni.it/)e presso pochi e piccole librerie indipendenti. Per caso mi imbatto in un paio di loro pubblicazioni che trovo ben curate e con una eccellente veste grafica, il che fa pensare ad una passione enorme dietro il grande lavoro di editoria. Il primo libro che leggo è “A volte mi calmo - ritratti di amore e disamore”, testi di Anita Docile con le illustrazioni di Catherina Romanelli che spiazza per l’originalità del formato e del testo. Sessantatre illustrazioni corredate da testo a fronte, una per ogni giorno di pensiero su una storia d’amore ormai finita e sono pensieri in libertà, simili a pensieri comuni di donne che vivono il senso di abbandono e di solitudine e cercano di farsene, a volte inutilmente, una ragione. Il secondo libro (e decisamente non sarà l’ultimo che leggerò di questa casa editrice) è I confini del male di P.G. Daniel, una raccolta di una ventina o poco più di racconti di sconvolgente attualità e brutalità, in molti si riconoscono terribili casi di cronaca, in altri non è difficile individuare atteggiamenti di bullismo e di prevaricazione figli di tempi bui dove è norma il non rispetto dell’altro. E al di là della lettura coinvolgente per una narrazione sapiente, ci si commuve, ci si arrabbia, si vorrbbe provare aad arginare un fenomeno che sembra essere in continuo e vertigionoso aumento. E Antonino, Calogero, Annamaria, Carmela, Luciano e tanti altri protagonisti delle storie diventano persone da aiutare, da difendere dalla brutalità di chi ha perso l’umanità.

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