emozioni, informazioni e commenti su teatro, cultura, arte, societa'
   
Home
Agenda
Cerca
Facebook
Youtube
   

lun 02-12-2019 n.12754, Antonio Esposito

Le sardine in piazza a Benevento: tra "Bella Ciao" e "La libertà"

Tanti giovani per gridare forte "Benevento non si lega"

Hanno cantato “Bella Ciao”, ma anche “Piazza Grande” di Lucio Dalla e “La libertà” di Giorgio Gaber.
Non è mancato l’Inno di Mameli. Qualcuno ha trascritto su un cartellone un verso del poeta “paesologo” irpino Franco Arminio. Ma lo striscione più grande, affisso su un lato della Basilica di San Bartolomeo, riportava queste parole: “Il pensiero è come l’oceano. Nessuno lo può fermare”.
E poi tante sardine disegnate, multicolori, su fogli volanti e cartoni, artigianali, argentate. Per gridare forte “Benevento non si lega”.
La manifestazione delle sardine antifasciste e antileghiste, svoltasi in piazza Torre, ha portato a Benevento una boccata d’aria nuova per la sua spontaneità, per la creatività, per aver coinvolto tanti giovani, spesso dimenticati dalla politica ufficiale e tradizionale.
La partecipazione di oltre trecento persone è stata in linea con le aspettative, anche perché il flash mob era stato organizzato in poco tempo, attraverso un tam tam sui social, movimentato da alcuni gruppi spontanei, sulla scia dell’ondata nazionale.
I due giovani promotori, Ugo Forni Rossi e Gaia Russo, studenti universitari presso la Federico II di Napoli, sono soddisfatti.
“Questa mobilitazione -hanno rilevato- significa che anche qui qualcosa si muove. C’è speranza per fermare l’abbaglio leghista. Per costruire una società del dialogo, contro l’odio e la paura. Per il rispetto pieno della nostra Costituzione. Per i diritti di tutti”.
Con i grandi anche una sardina di quattro anni: il piccolo Stefano portato dal nonno avvocato, che ha accennato il ritornello “Fratelli d’Italia”.
Il grido più forte è venuto da Emanuele di Puglianello. “Quando, alle ultime europee -ha affermato- ho visto che la Lega era il primo partito al mio paese, ho pianto. Ma vi ricordate come ci consideravano i leghisti? Vi dovete svegliare. Dobbiamo riprenderci le piazze”.
Una ragazza, Emy, ha evidenziato che spesso i giovani che inneggiano al fascismo, con saluti ed altri gesti, sono tollerati dalle forze dell’ordine.
Un manifestante con la barba ha sottolineato la bellezza di quella piazza spettacolare e antifascista, ricordando a tutti che “Bella ciao” non è un canto radical chic, ma il canto della Liberazione”.
Le voci dei giovani, spesso improvvisate, si sono alternate con quelle di persone più mature ed esperte di battaglie politiche e civili, come Mena Laudato, Chiara Vesce, Rita Marinaro, Camillo Campolongo, Ottavio Cosentini. “Proveranno ad incasellarci, a metterci sotto una bandiera -ha sottolineato Forni Rossi- ma non ci riusciranno. La nostra bandiera è rossa, gialla, verde, blu”.
Dalla manifestazione è partito un importante e significativo messaggio: “Noi esseri umani non dobbiamo mai arrivare ad odiare i nostri simili. Siamo qui per tutti i bambini del mondo, per quelli del Messico e per i ragazzi di Hong Kong”.










Categ società, letto 9032 volte

 

 
 
 
    Apri WhatsApp  Apri Tweeter