Educare al teatro e ai messaggi universali mediati dal palcoscenico, questo l’intento di “L’incantastorie”, organizzazione teatrale che con TEATRO&CULTURA ha dato il via a questo ambizioso progetto culturale rivolto agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado seguendo l’intuizione del direttore artistico Lucia Giunto. Questa mattina al Teatro Massimo di Benevento gremito di studenti sanniti, è andato in scena "L’abito nuovo", trasposizione di Eduardo De Filippo di una delle novelle di Pirandello. In scena la storia dell’integerrimo Michele Crspucci interpretato da Antonio Vitale (che firma anchela regia della messa in scena), alle prese con un grave problema morale, accettare o meno la grande eredità della ex moglie accumulata in anni di lavoro non proprio eticamente corretto. Un’ereità che andrebbe per intero ad Assunta, loro unica figlia che ha sempre nascosto al padre di conoscere il mestiere della madre. La lotta interiore è forte, ma la fine della commedia ci presenterà il protagonista in preda alla follia: ha ormai indossato la maschera della convenienza sociale (tema tanto caro a Pirandello) e si è adeguato alle circostanze. Impostazione classica, in scena riprodotto un interno di studio di avvocato, belli i costumi e originale l’uso della musica del violino dal vivo ad arricchire di suggestioni la messa in scena. Pubblico attento nonostante la giovane età e come sempre succede quando si riesce ad entrare in empatia, domande pertinenti hanno impegnato gli attori in uno dei momenti più costruttivi di iniziative pensate per i ragazzi.
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