Dopo il successo dei primi tre incontri, torna da Strega Alberti, a Benevento, il consueto appuntamento con Stregonerie - Premio Strega tutto l’anno, la rassegna ispirata alla lunga tradizione del Premio Strega, a cura di Isabella Pedicini e Melania Petriello in sinergia con la Fondazione Goffredo e Maria Bellonci. Questa volta l’incontro mensile è dedicato a “Il Gattopardo”, l’opera di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che nel 1959, sessanta anni fa, ottenne il prestigioso riconoscimento letterario. Per festeggiare tale ricorrenza, sabato 14 dicembre alle ore 18:30, negli spazi dell’azienda di piazza Vittoria Colonna, tre ospiti d’eccezione racconteranno il grande classico della letteratura del Novecento: Maria Antonietta Ferraloro, docente e scrittrice, autrice di numerosi testi su Tomasi di Lampedusa; Giulia Garbi, agente immobiliare e conduttrice tv, che descriverà le dimore e i luoghi del Gattopardo; Elisabetta Stefanelli caporedattrice ANSA Cultura e Spettacolo. Inoltre, per esaltare le celebrazioni dell’anniversario della vittoria del Premio Strega, eccezionalmente sono stati pensati ulteriori appuntamenti dedicati a “Il Gattopardo” disseminati in tutta Benevento: mercoledì 11 dicembre, alle 18:30, i gruppi di lettura di Stregonerie si riuniranno presso il Circolo Unione Sannita, in Piazza Roma, per commentare il capolavoro di Tomasi di Lampedusa; sabato 14 dicembre, in mattinata, Giulia Garbi sarà con gli alunni del Liceo Classico Giannone, mentre Maria Antonietta Ferraloro incontrerà gli studenti dell’ultimo anno dell’istituto superiore industriale Bosco Lucarelli e le ragazze e i ragazzi delle classi quinte del Liceo Scientifico Galilei-Vetrone. Tanti appuntamenti, aperti alla cittadinanza, che fanno da corollario all’incontro pomeridiano da Strega Alberti di sabato 14 dicembre e amplificano l’atmosfera della rassegna letteraria che propaga a Benevento, per l’intero arco dell’anno, l’energia del Premio Strega. «Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra».
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