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sab 21-12-2019 n.12815, redazione

La dea Fortuna, al cinema l'ultimo capolavoro di Ozpetek

Le impressioni di Maria Pia Ciani


“Fissa la persona negli occhi, cattura la sua immagine e chiudi gli occhi per un secondo, poi riaprili, guardala ancora e lei sarà tua per sempre. . . per sempre”.
La voce dal tono inconfondibile di Jasmine Trinca diventa la voce fuori campo della scena finale di un film che conferma la delicata grandezza di Ferzan Ozpetek.

Un cast che conferma Stefano Accorsi, Serra Yilmaz, Edoardo Brandi, ed accoglie per la prima volta Edoardo Leo e Jasmine Trinca. Al suo esordio Barbara Alberti, credibilissima nei panni di Elena, l’aristocratica ed anaffettiva madre di Annamaria.

Jasmine Trinca ha dato prova di essere un’attrice di spessore interpretando ruoli femminili impegnativi, prestando il suo volto a donne complicate in Fortunata, Irene in Miele, Delia in Nessuno si salva da solo, Giorgia in La Meglio Gioventù, Augusta in Un giorno devi andare. In maniera potente e smarrita interpreta Annamaria, madre di Martina e Sandro, una donna dalla vita incasinata fuggita da Palermo per poter finalmente affermare se stessa ed allontanarsi da un passato doloroso.

Semmai qualcuno nutrisse ancora un dubbio sulle capacità attoriali di Edoardo Leo, nel ruolo di Alessandro vengono fugati tutti. L’attore romano mescola ironia e passione, rabbia e dolcezza dosandole in un perfetto equilibrio. E’ una presenza costante nella vita delle persone che lo circondano, un porto sicuro per Annamaria benchè 15 anni prima lei stessa aveva capito che Alessandro non avrebbe più potuto essere la terra sulla quale approdare.

Stefano Accorsi, al suo terzo film con Ozpetek, aveva già interpretato il ruolo dell’omosessuale ne Le Fate Ignoranti, dove nel suo rapporto con Massimo, era la parte mascolina. Lo ricordiamo in maglietta aderente delineare il corpo muscolo di un ragazzo che di notte caricava le cassette di frutta ai mercati generali.

In questo film è Arturo, un intellettuale sempre composto e mai sopra le righe, un uomo dalle grandi ambizioni puntualmente deluse da un atteggiamento arrendevole. Insomma tutto l’opposto del compagno, Alessandro, idraulico e per sua stessa ammissione “rustico”, decisamente più pragmatico e risolutivo.

Mentre le immagini del film scorrono, non si può fare a meno di rivedere i pranzi sulla terrazza de Le Fate Ignoranti, il cortile condominiale de La finestra di fronte, il corridoio dell’ospedale di Saturno Contro, la rassegnazione alla malattia di Allacciate le cinture, i colori di Mine Vaganti.

La Dea Fortuna è un inno alla sua cinematografia capace di raccontare storie dense di umanità e lontane dal giudizio.
La bellezza di quest’ultimo film è la delicatezza con cui racconta la crisi di una coppia omosessuale tratteggiando in maniera minuziosa le peculiarità dei protagonisti e lasciando che lo spettatore si identifichi nei motivi di fondo di quella crisi, indipendentemente dal fatto che riguardi due uomini.

Ozpetek ha rappresentato sul grande schermo la parità di genere in modo semplice ma efficace, ha messo in scena il dibattuto tema della genitorialità delle coppie omosessuali attribuendo ai bambini, Martina e Sandro, la capacità di capire che l’amore non ha sesso e non fa distinzioni di genere. Con un’impalpabile delicatezza descrive la modalità in cui Arturo ed Alessandro sono capaci in mezzo alla tempesta, quando tutto sembra finito, di perdonarsi, di ritrovarsi, di essere di nuovo coppia.

E poi la pioggia, generalmente poco presente nei suoi film, in quest’ultimo sovente il rumore scandisce scene particolari. E’ straordinariamente bella la pioggia che cade improvvisamente violenta bagnando tutti coloro che danzano al ritmo delle note di una musica orientale, quella pioggia che bagna la speranza. Quanto sono belli gli sguardi ed i sorrisi di Ginevra (Pia Lanciotti) rivolti a Sandro (Edoardo Brandi). Una moglie che accetta l'avanzare dell'Alzheimer sempre ironizzando sulle dimenticanze di suo marito e sostenendolo con comprensione. La malattia che unisce e non allontana. Sandro si innamora di ginevra ogni giornobr /> L’uscita nelle sale dal 19 dicembre è un bellissimo regalo di Natale.

La Dea Fortuna è un dono.   


Maria Pia Ciani






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