Terra di malocchio e di janare, terra di misteri e di dolori: è in questo contesto che vive Martino, un bambino che condivide gli spazi con la mamma, il papà, una sorella, i nonni e la terribile zia Vincenza. Ed è così che si entra nelle atmosfere incantate di Le janare (Il seme bianco edizioni) di Gaetano Lamberti che restituisce al lettore un mondo solo apparentemente dimenticato e relegato nei riti e nelle leggende di un passato ormai lontano. La vita di Martino si arricchisce di eventi misteriosi, incubi notturni che mozzano il fiato, in suo aiuto il nonno che lo protegge con amuleti dal gusto di antico, un sacchetto di sale, una spilla da balia. E la scoperta di un mondo ingiusto, fatto di invidie e di vecchi rancori, di sofferenze mai dimenticate e di malocchio quel malocchio che storpia le persone, che arriva ad uccidere, che non si arrende di fronte a nulla. La janara riesce a entrare nel mondo e nella casa di Martino e la storia si dipanerà in un crescendo di tensioni e di emozioni fino al finale sconvolgente e inaspettato che porterà, però, e a grave prezzo una protezione fino alla settima generazione. Una storia dal sapore antico, mezzo per narrare il discrimine tra la conoscenza e l’ignoranza, narrata con garbo, in uno stile fluido e semplice che pone l’accento su una delle più antiche leggende (alle quali “si fa fatica a non credere”) e al contempo su tema, sempre sentito, della famiglia.
|