Il Magnifico Teatro presenta “Non plus ultras” uno spettacolo di Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano con Adriano Pantaleo. Drammaturgia e regia sono di Gianni Spezzano, Scene di Vincenzo leone, Costumi di Giovanna Napolitano. Luci di Giuseppe Di Lorenzo, Contributi Multimediali e foto di scena Carmine Luino, Assistente alla regia Raffaella Nocerino, Collaborazione alla drammaturgia Adriano Pantaleo. Organizzazione Carla Borrelli Produzione Produzioni, Teatro Eliseo, Nest Napoli Est Teatro, in collaborazione con La Corte. L’appuntamento è per sabato 25 gennaio, alle 21:00, al Magnifico Visbaal Teatro, in via Felice Fimbrio, 6 - Rione Triggio- INFO E PRENOTAZIONI 333 6304056 - 331 2232691
SINOSSI «Il modello di vita dell’Italia non può essere e non sarà mai quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da tifosi. Lo sport è un’altra cosa» Dice Sergio Mattarella, durante il messaggio del Presidente della Repubblica agli Italiani del 2018. Qual è il modello di vita degli Ultras? Attraverso un’indagine teatrale durata quattro anni, abbiamo cercato di dare una risposta a questa domanda. Il modello di vita degli Ultras si racchiude in una sola parola: Mentalità. Dunque, cos’è la Mentalità? È una filosofia di vita basata su delle regole non scritte ma condivise tacitamente da tutti gli Ultras. L’impianto drammaturgico dello spettacolo procede alla scoperta di questo codice etico e comportamentale svelandone i pregi e i limiti. Ciro cerca di conquistare la dolce Susanna, figlia del temuto capo Ultras Biagio ‘O Mohicano. La sua strategia è semplice: riuscire ad introdursi nel mondo della curva e conquistare la benedizione dal padre della ragazza. Ciro nel tentativo di sedurre resta sedotto, completamente catturato da quella mentalità che sembra dare un senso alla sua vita piatta e monotona che ha sempre detestato. Però. Cosa vuol dire essere un Ultras? Che responsabilità porta? Che legame corre tra lo stato civile e il movimento Ultras? Che costi ha essere un ultras? Non Plus Ultra, ovvero «non più oltre», la scritta che Ercole incise, sulle colonne omonime, per stabilire il limite al quale l’uomo aveva accesso. Qual è questo limite? Ciro lo scoprirà, a sue spese.
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