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mer 12-02-2020 n.12935, redazione

Magnifico Visbaal: in scena Fabiana Fazio in MissTake

Il 15 febbraio allo spazio teatrale al Triggio


Il MAGNIFICO TEATRO 2019/20 presenta MISSTAKE di e con Fabiana Fazio. L’apputamento è per sabato 15 febbraio 2020 alle 21:00 al Magnifico Visbaal Teatro, via Felice Fimbrio 6, Rione Triggio. Info e prenotazioni 333 6304056 – 331 2232691 SINOSSI MisStake originale monologo/soliloquio di e con Fabiana Fazio, che, attraverso parole e canzoni e partendo dalla tragedia più famosa di Shakespeare, Romeo e Giulietta, affronta il tema dell’amore e delle sue infinite (im)possibilità.
L’allestimento, che si avvale della collaborazione ai movimenti scenici di Maura Tarantino e il disegno luci di Marco Perrella, prende in “prestito” la celeberrima frase del balcone “Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo…” e prova ad analizzarla in tutte le sue declinazioni e le sfumature. Se la storia non fosse andata così, in che altro modo sarebbe andata? La tragedia è tragedia, comunque, perché non può andare altrimenti, qualsiasi cosa si faccia.
Prendono vita, così, appassionate riflessioni sull'amore, quello con la A maiuscola, sempre ammesso che esista. E’ l’amore impossibile e perciò tanto voluto (“volere è potere, ma potere è volere?”), quello ostinato (“che amore non è, che cos'è?”), quello illusorio, quello ideale, quello sempre sognato (“Il mio Romeo”), quello smarrito, l’amor perduto nel tempo e nello spazio (“Romeo, Romeo… perché sei tu Romeo?”, “Io non so più come chiamarti per farti tornare, Amore. Mio”). MisStake è anche un originale gioco di parole, che prendono vita dalle suggestive crasi, declinazioni e incastri lessicali mutuati dalle parole anglosassoni miss e take, considerando e percorrendo i loro molteplici sensi e significati, secondo il contesto. Fabiana Fazio conduce lo spettatore nella sua idea di Giulietta e Romeo, senza Verona a fare da scenario: Giulietta e Romeo, una Giulietta e un Romeo.
E così, dopo la primordiale storia, ecco dipanarsi le storie di tanti Giulietta e Romeo qualsiasi, quasi compulsivi nel loro personale desiderio del raggiungimento del ‘per sempre’ e del ‘vissero felici e contenti’.
Essi rappresentano l’essere in un “non luogo” a ripetersi sempre la stessa frase, continuare nelle stesse azioni, gli stessi discorsi, perpetuamente.
O anche, tornare indietro, riformulare le domande, porsi la domanda giusta, se la si trova, provare con altre risposte, magari, fino a non trovarne più e continuare in eterno, sempre uguale nel tempo.
Per una serie di sventurate coincidenze tutto finisce, l’amore, la vita, il conflitto.
Per una serie di stupidi errori (What a mistake!, appunto) tutto va come deve andare, affinché sia, comunque, la tragedia che deve essere.


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