“Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo…”, chi tra noi non conosce questa espressione, quintessenza della tragedia d’amore? E’ da questa che Fabiana Fazio è partita ieri sera al Magnifico Visbaal Teatro stracolmo di pubblico per parlare di amore in tante e diverse declinazioni. Riflessioni tragicomiche sul sentimento per eccellenza, dissacrazione dell’opera shakespeariana a partire dalla parola Amore con la A come passione, dubbio, incertezza, fastidio, i tanti modi per parlare di amore desiderato, quello dell’adolescenza, amore sofferto fatto di sopportazione e pazienza, di illusione d’amore, di amore perduto attraverso le diverse età dai 13 anni di Giulietta fino ai desideri d’amore senili per giungere alla constatazione “che l’amore, in ogni modo è destinato a finirecon una tragedia o semplicemente con la parola fine, per eventi casuali o errori (what a mistake da cui il titolo intorno il cui significato l’autrice ha “giocato” con le parole)”. In una scena scarna, al centro una voliera/busto femminile, sul lato una sorta di palco dalle parvenze di una torta nuziale, Fabiana Fazio si è mossa, instancabile, utilizzando solo diversi paia e tipi di scarpe in oltre un’ora di monologo appassionato che ha convinto il pubblico già a conoscenza delle sue capacità artistiche più volte dimostrate al Magnifico Visbaal.
Prossimo appuntamento cona la rassegna pensata da Peppe Fonzo, direttore artistico del Magnifico Teatro, con Paolo Cutuli nell'imperdibile Clitennestra in scena il prossimo 29 febbraio.
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