“L'inferno degli angeli" (elemento115) è un saggio di Giovanna Frezza, giovane psicologa, sessuologa che oltre l’insegnamento al Master biennale in sessuologia e al Corso sulle dipendenze patologiche presso l’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica a Roma esercita la sua professione tra Napoli e Roma. Un saggio che sconvolge il lettore profano perché parla di pedofilia e lo fa in particolare puntando l’attenzione su un aspetto poco considerato, quello in cui il soggetto abusante è una donna. Tanti i diversi tipi di abuso, dall’abuso fisico a quello psicologico e diventa davvero difficile riconoscerli in donne che da sempre si prendono cura dei bambini. Un fenomeno di cui si parla poco perché è difficile immaginare che possa essere possibile e si tende, in genere, a sottovalutare le testimonianze degli abusati, quando queste ci sono. Sconvolgenti sono appunto le parole dei bambini, ormai adulti, che hanno una vago ma persistente ricordo di quanto avvenuto, ancora più sconvolgente il senso di frustrazione per non essere, spesso, creduti. Nel libro si delinea un identikit della donna capace di abuso, non solo, ad esempio, la maestra o la baby sitter, ma addirittura (questo è un aspetto che ha profondamente colpito chi legge) le madri e continua sulla necessità di riconoscere gli abusi per poter essere in grado di aiutare le vittime che da quegli abusi subiti svilupperanno in primis un forte senso di colpa verso se stessi e verso gli altri. per sviluppare, nei casi estremi, la tendenza a perpetrare lo stesso tipo di abuso. “L’abuso femminile – si legge nella prefazione – non è un affare privato, non fa parte neanche degli categoria degli episodi sporadici: riguarda tutti noi, perché riguarda tutti bambini del mondo”. La lettura scorre facilmente in un libro che è divulgativo e che per stessa dichiarazione dell’autrice è destinato a tutti e non solo ai colleghi.
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