Nico De Vincentiis, nel suo ultimo libro, “Se ci pensi”, prova a confezionare un cellulare di carta per sperimentare un’interconnessione veloce senza dovere ricorrere alle tecnologie digitali. L’ultimo lavoro del giornalista e scrittore beneventano è infatti costituito da “duecento tweet pronti per l’uso”, aforismi e pensieri per dialogare a distanza utilizzando la sintesi come chiave di accesso al complesso mondo delle relazioni umane e nella speranza di innescare un sorriso, un tormento, una scheggia di indignazione. “Se ci pensi”, appunto, potresti accorgerti di avere le stesse idee di mondo, di società, descritte magari diversamente, potresti scoprire di custodire le stesse speranze o le stesse nostalgie, confrontarti con qualcosa di diverso su cui però provare a trovare uno spicciolo di sintonia, aprire il libro dei silenzi per avviare una nuova storia di parole, utili e senza odio. Forse umanizzare l’uso dei social è ancora possibile. È questo il tentativo di De Vincentiis che arriva nelle librerie come il primo, intrigante, smartphone di carta per attivare con i lettori un fecondo sistema di dialogo. Le pagine del libro hanno come sfondo i colori delle sette piattaforme social più importanti del mondo.
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