Non è possibile parlare di razze e si è tanto più razzisti quanto più si è poco acculturati, queste le conclusioni della interessantissima lectio magistralis del professore Dietelmo Pievani, oggi pomeriggio al Teatro San Marco per la rassegna Stregati da Sophia. Come sempre la presidente Carmela D‘Aronzo ad aprire i lavori mentre il Rettore Gerado Canfora ha presentato Pievani al pubblico come sempre composto da giovani studenti sanniti. “Armonie dei saperi per raccontare l’evoluzione umana” questo il tema trattato “perché non si può studiare l’evoluzione dell’umanità se le varie discipline, dall’archeologia, alla paleontologia, alla geologia e a tante altre ancora non si coniugano alla ricerca della verità”. Sfatata la teoria evoluzionistica di Darwin che pur aveva avuto la geniale intuizione dell’albero della via, il professore Pievani ha poi palato di almeno tre diverse migrazioni umane dall’Africa al nord del mondo affermando “che tutta l’umanità ha un antenato comune in un essere vissuto in Africa e i geni che hanno poi resi più chiari i colori sono ‘invenzione’ recente. Impossibile quindi parlare di razze e differenzazione delle stesse almeno per una ragione “La prima è che essendo le specie umane giovani e nate da un gruppo circoscritto di esseri viventi, non c’è stato il tempo e il modo per differenziarci e che quindi esiste un DNA comune a tutta l’umanità ma non certamente alle razze. Tutti scuri di pelle e tutti migranti, quindi, noi uomini e donne contemporanei a dispetto di tutte le tesi razziste ( più volte ha fatto capolino il volto sorridente di Trump nelle slide dimostrative).
Prossimo appuntamento un doppio incontro con Dacia Maraini che la mattina del 28 febbraio incontrerà le scuole con Eugenio Murrali, mentre nel pomeriggio, sempre a patire dal suo libro per bambini, “Onda Marina e Drago spento, sempre al Teatro Massimo, uno spettacolo per le coreografie di Carmen Castiello con la compagnia Balletto di Benevento e la musica dal vivo del Conservatorio Nicola Sala.
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