E’ solo Mastro Landone e non riesce a trovare alcuna soddisfazione nemmeno se l’intero Principato di Lopezia dove vive gli riconosce doti di talentuoso artigiano e di inventore. Gli manca qualcosa e quel qualcosa è l’impossibilità di vivere la propria sessualità. E’ questo il nucleo di “L’imitazion del vero” di Ezio Sinigaglia, (proposto al Premio Strega 2020 da Lorenza Foschini) che avrà uno sviluppo solo all’arrivo da Napoli di Nerino, giovane di belle speranze che vuole imparare i segreti del mestiere e che sconvolgerà la sua vita. Landone non sarà indifferente alla grazia di Nerino e si prodigherà per costruire per lui la più strabiliante delle sue invenzioni. Sarà proprio grazie a Nerino che Landone scoprirà la sua realtà raccontandosi in un testo che è carico di pulsioni e sentimenti che parla di amore e di innamoramento. Entrambi saranno titubanti rispetto ad accettare la loro passione per poi superare i dubbi iniziali grazie all’arte a alla ricerca di bellezza. Un testo breve, 101 pagine, in cui la narrazione procede attraverso la ricerca linguistica e l’uso di una lingua aulica e musicale, quasi di altri tempi, che all’inizio sembra inibire la lettura, ma che poi conferisce al testo quel quid in più che affascina il lettore. Ezio Sinigaglia è nato a Milano nel 1948. Ha svolto diversi lavori in ambito sia editoriale che pubblicitario e, dopo aver esordito con Il pantarèi nel 1985, ha preferito non pubblicare altro per oltre un trentennio: solo nel 2016 è uscito per Nutrimenti Eclissi, un romanzo breve molto apprezzato dalla critica e dai lettori. Tra gli autori che ha tradotto e curato figurano Charles Perrault, Marcel Proust e Julien Green. Suoi contributi narrativi e saggistici sono apparsi su prestigiose riviste a stampa e sul web.
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