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lun 16-03-2020 n.13009, Elide Apice

Premio Strega 2020: Calce o delle cose nascoste di Raffaele Mozzillo

Per la rubrica Letto per voi. Il libro è stato proposto da Filippo La Porta

Calce o delle cose nascoste (effequ edizioni), il libro di Raffaelle Mozzillo proposto al premio Strega 202 da Filippo La Porta, parla di famiglie, di migrazioni e di riotrni, di amori e disamori, di Svizzera, di Napoli, di provincia.
Tutto in poco più di 200 pagine di narrazione anticipata da un esplicativo e necessario albero genealogico. Tanti i personaggi che si propongono prepotentemente ai lettori, ognuno con i suoi mille piccoli/grandi problemi, ognuno con la propria personale declinazione del disagio dell’esistenza.
Salvatore, dal passato impietoso dal quale cerca di riscattarsi lavorando sodo e dal presente di solitudine; Michele e Carmela, i suoi genitori e la Svizzera come terra d’approdo, l’Italia come desiderio di ritorno(in mezzo storie di tradimenti e di dolori); Irina, sua moglie donna libera e ai limiti, Micaela, sua (?) figlia e la storia deludente e avvilente con Ottavio.
Intorno altri personaggi: i nonni, la sorella e il cognato Alfredo, la nipote Domitilla in un turbinio di storie che si intrecciano, si sovrappongono, sembrano sgomitare tra loro per farsi leggere dal lettore che entra con qualche difficoltà in una narrazione che poi lo risucchia in un vortice di suggestioni dal quale è impossibile emergere e che ci pone di fronte ad una saga che è familiare, ma è capace di narrare con dovizia di particolari la società e la sua evoluzione puntando l’attenzione su mali antichi, i bambini invisibili, figli di migranti italiani in Svizzera; lo sfruttamento, ancora così attuale, del lavoro dei migranti; le difficoltà di una vita ai margini fatta di sacrifici e di speranze irrisolte. Da leggere.



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