Il ritorno dell’avvocato Guido Guerrieri in “La misura del tempo” (Einaudi) di Gianrico Carofiglio, proposto al Premio Strega da Sabino Cassese. In un continuo rimando tra il presente e il passato si svolge la storia intessuta intorno alla ricerca di verità per un giudizio errato che ha lasciato in carcere, colpevole di omicidio, un giovane ragazzo, Iacopo Cardaci, figlio di una antica conoscenza di Guerrieri. Intorno la luce di una Bari accogliente che di mattina si svela al protagonista impegnato in lunghe passeggiate sul lungomare e la notte lo accoglie, nelle ore di profonda insonnia, all’Osteria del Caffellate che a dispetto del nome è una libreria notturna, il tutto lo porta a riflessioni profonde sul suo lavoro (ormai diventato un po’ di routine) sui sogni del passato, sul futuro, sul passare inesorabile del tempo che cambia e ci cambia. Decisamente più fruibile la parte riflessiva dell’opera a confronto con la parte descrittiva intrisa di dettagli tecnici riguardo i gradi di giudizio del processo di secondo grado con relativi atti giudiziari. Il libro rientra nella dozzina del Premio Strega 2020.
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