Il posto dei fichidindia è il luogo dell’anima di chi ritorna a storie antiche che fanno parte di un immaginario collettivo localizzato all’isola d’Elba. Luogo che facilmente risulta comune a quanti leggono “Il posto dei fichidindia - Storie elbane quasi tutte vere” di Pier Luigi Luisi proposto al premio Strega da Paolo Ferruzzi. Una prima stesura circa dieci anni fa – è lo stesso autore a raccontarlo – poi il desiderio di approfondire storie antiche “come osservatore che fa parte anche lui della storia passata”. L’isola d’Elba come luogo della narrazione intorno alla quale si intrecciano storie antiche e più moderne che partono da epoche ormai lontane e trasportano il lettore fino agli anni ’70 in una costruzione perfetta tra fantasia e verità. La narrazione procede per capitoli nelle due parti del romanzo arricchito dalla prefazione di Dante Isella, da immagini storiche e da disegni e il lettore viene a conoscenza di personaggi ormai entrati nella storia del luogo. Da Maria Isolina di cui al primo capitolo a Elio, Paride, il Napoletanino e le storie di amore e di tradimenti, i pettegolezzi di un luogo piccolo in cui tutti si conoscono in un volume di ampio respiro e di forti suggestioni che si fa leggere con semplicità e passione riaccendendo i ricordi di chi tra noi ha ascoltato tante volte le storie diverse eppur tanto simili di fatti antichi e ormai diventati leggenda.
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