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ven 03-04-2020 n.13025, Elide Apice

"Gli anni incompiuti" di Francesco Falconi

Per la rubrica Letto per voi

Storie che si intrecciano, che si sovrappongono, che si inseguono per anni, sono le vite di Marco e Aurora, amici da quando, a 8 anni, hanno scoperto di essere nati il 29 febbraio di un anno bisestile e quindi di avere entrambi una serie di anni “incompiuti”. E' questo il nucleo del libro di Francesco Falconi, "Anni incompiuti" edito da La Corte, narrazione di un'intera generazione che restituisce al lettore le immagini di una società e dei suoi cambiamenti attraverso quei piccoli grandi eventi che dagli anni '80 hanno accompagnato i protagonisti fino ad oggi.
Essenzialmente un romanzo sull'amicizia, quella vera, incondizionata, fatta di parole e di silenzi, di presenze e di attese, di comprensioni e di incomprensioni che si svolge tra la Maremma toscana dell'infanzia e la Roma della vita adulta.
Amicizia che sembra trasformarsi in qualcosa di diverso, che torna indietro sui suoi passi, che si scontra contro l'amore di Marco che è profonda e intensa ma non è passione carnale.
Marco scopre ben presto, fa fatica a raccontarlo prima a se stesso, che è gay, una certezza fin da piccolo, con l'altrettanta certezza che non è facile dirlo agli altri, ai genitori, perfino a Aurora.
Forte è la paura per qualcosa che non si comprende fino in fondo.
Intorno una famiglia come tante, il padre maresciallo dell’aeronautica che sembra anaffettivo, tutto regole e imposizioni, una madre che subisce chiusa nel suo destino alla quale non sa donare l'amore che pur ha dentro il cuore.
Tra Marco e Aurora, ai tempi degli studi, appare Emiliano, dai forti ideali di giustizia sociale, apparentemente determinato, quasi simbolo da imitare per Marco che invece si impaluda nella sua paura di restare solo, disprezzato dal padre che avrebbe voluto un figlio diverso, lontano da sua madre in un percorso di crescita che non riesce a dargli consapevolezza.
Marco che è io narrante della storia, si descrive e descrive il mondo che gli ruota intorno con un preciso stile narrativo che prende il lettore fin dalla prima pagina accompagnandolo nel processo di crescita e di maturazione in una narrazione eccezionale, limpida, velata da un forte senso di malinconia.
Il romanzo era stato proposto al Premio Strega 2020 da Alessandro Perissinotto.


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