Un viaggio verso l’Inghilterra che è anche viaggio dentro se stesso, è quello che intraprende Calo cui la mamma ha affidato un segreto. Lo racconta Maura Maioli in “Un giorno ti ho parlato d’amore” (L’Asino d’Oro edizioni) in un linguaggio fresco e accattivante che porta il lettore nei pensieri di un ragazzo poco più che ventenne con un passato fatto di assenze, il padre morto troppo presto e che non ha mai conosciuto, e un futuro fatto di promesse. E’ coraggioso Calo, parte con poche risorse e tanta voglia di conoscere il mondo e ha la fortuna di incontrare sulla sua strada molte persone che gli tendono la mano e che lo aiutano nelle difficoltà. L’ultima tappa sarà illuminante e lo riconnetterà a sua madre e alla sua giovinezza, agli amori lasciati e alla vita che avrebbe potuto essere. Molto bello il romanzo che è essenzialmente un romanzo di formazione, una narrazione che sottende conoscenza e ha tanti riferimenti culturali a partire dall’Odissea a il ritorno di Ulisse, ma anche Montale, Andersen, Jack London in continui rimandi alle pagine che ormai fanno parte dell’immaginario collettivo dei lettori. Un viaggio dall’Abruzzo all’Inghilterra, per compagnia uno zaino e una giacca e in una tasca un indirizzo, per tutto il viaggio Calo annoterà in un quaderno gli incontri con le persone etichettandoli secondo la percezione che di loro ha avuto, la parole sono per lui importanti e Calo le analizza, le fa proprie, si identifica in loro fino a ritrovare la strada, la sua strada.
UN GIORNO TI HO PARLATO D’AMORE pp. 222, € 15, L’Asino d’Oro, Roma, 2019 d
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