Un libro piccolo e prezioso come uno scrigno che contiene storie minime, comuni e per questo universali. E’ “Come una storia d’amore” di Nadia Terranova (Giulio Perrone Editore) che intreccia dieci racconti sottesi al fil rouge di una narrazione che ha al centro Roma. Personaggi anonimi per chi legge e che vengono quasi fotografati al momento di una scelta, di un passaggio. Il primo racconto, Via della devozione, è dedicato ad Andrea Oliviero, la trans 28enne uccisa da un cliente a Termini. La narrazione ce lo presenta mentre si interfaccia con Teresa, la moglie di Salvatore, privata della libertà da un ictus tanto improvviso quanto devastante. Il popolare rione Pigneto al centro del secondo racconto, luogo cui si torna per scoprire che tutto cambia per non cambiare. Le due sorelle del terzo racconto hanno due vite uguali e diverse, la voglia di studiare di una e la necessità di lavorare per l’altra, la voglia di sfuggire alla famiglia in lite per entrambe, l'assurdità dell'ipocrisia del Natale, un tram come desiderio di libertà, l'amore per l'archeologia come legame col tempo sono il filo della narrazione. Il primo giorno di scuola, nel quarto racconto, è quello che non c’è mai stato. L'asilo frequentato fin da piccolina dalla protagonista nella classe della madre, una prima elementare a metà tra un vero primo giorno di scuola e i ritmi diversi della primina, la voglia di andare a scuola. ora che si è adulti e studiare l'ebraico. Qualcosa senza senso, ma che le dà l'idea di mettere finalmente un punto fermo alla sua vita La lavanderia sbagliata, quinto racconto e le conseguenze delle scelte. La lavanderia italiana gestita da una sessantenne "troppo" giovanile e quella gestita da Nilima che è arrivata in Italia quattro anni prima e ha un figlio e non conosce bene l'italiano. E’ sposata con un conterraneo ormai italianizzato, anzi romano, che la domina e non la fa respirare la libertà. La solitudine e un nuovo modo di affrontarla in L’ora di libertà. Un vecchio e un bambino e alle spalle una famiglia straniera, insieme solidali tra i ricordi di natali passati, di giocattoli e doni, di malinconie inattese. La Sconosciuta è sempre sui social, posta notizie, provoca invidie a tal punto che la protagonista del sesto racconto si sente obbligata a spiare nella sua vita in un controllo continuo fino a scoprire uan verità che la sconvolge. Freezing è lo stato psicologico di chi ha messo in apnea le proprie emozioni, il congelamento delle emozioni. Poi le confidenze con l'antica compagna di scuola, Veronica che aveva fatto la parrucchiera in un piccolo borgo e non aveva mai voluto aiuti vive una vita fatta di solitudine fino all'incedente in cui vede morire una sconosciuta, cosa che la sconvolge così tanto da soffrirne come per la perdita di un parente. Roma in uscita, penultimo capitolo, è città che identifica con Carlo che ha lasciato dopo anni di convivenza e che finisce per ritrovare in ogni ombra, Roma che attira e respinge, Roma dalla quale vuole andare via (prima o poi me la toglierò di dosso con un coltello sanguinante e mi metterò sulla strada del ritorno a casa) mentre sa che finirà per restarci. L’ultimo racconto è Lettera a R. il cui incipit dà il titolo al libro. “L’unica è raccontarsela come una storia d’amore e per cominciare devi tornare indietro di 15 anni”. Il ricordo dell’arrivo in una città Roma che sottende all’intera narrazione del libro, tutta da scoprire, una città “ che non smetterà mai di essere raccontata”
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