Ieri sul palco di Piazza Cardinal Pacca, Carlo Verdone ha ricevuto dal BTC Festival 2020 il Premio alla Carriera. 43 anni in cui Verdone ha osservato e raccontato la società, i suoi cambiamenti, le fragilità e le debolezze di molti: figure sconosciute, tipi umani che Verdone ha saputo rendere universali ed eterni. Si è descritto così: "Sono stato un pedinatore, mi è sempre piaciuto guardare le persone più semplici, quelle più anonime di cui sapevo individuare debolezze e difetti, che poi allargavo secondo il mio modo di recitare". L’intervista di ieri sera ha permesso al pubblico del BCT di conoscere aneddoti, avvenimenti fondamentali della vita e della carriera dell'attore che in questi anni è entrato nelle case e nel cuore di tanti. Il comico ringrazia la madre. Ricorda il giorno del suo primo debutto, la paura di essere inadeguato, la tentazione di non presentarsi alla prima. Fu la madre, consapevole del suo talento, a spronarlo. Aprì con violenza la porta di casa buttandomi fuori -racconta Verdone- Ripenso alla certezza che aveva quella donna che voleva solo il mio bene. Quel momento gli cambiò la vita. Oggi, facendo un bilancio della sua carriera, può orgogliosamente affermare di aver sposato il pubblico e cambiato il volto della commedia italiana: "Credo di aver iniziato nel migliore dei modi, perché quando ho fatto “Un sacco bello" e Troisi “Ricomincio da tre" abbiamo rivoluzionato la commedia in maniera assoluta. Insieme avevamo capito che era finita l'epoca degli italiani rappresentati da Gassman, Sordi, Manfredi. Non era più il tempo degli italiani “rimorchiatori”, delle donne viste come “oggetto" e basta. Il femminismo aveva terremotato completamente la figura della donna. Ci sentivamo dei ragazzi inadeguati. Ecco perché i nostri personaggi sono imbranati, timidi, sono l'esatto contrario dei precedenti. Ci chiamavano “I nuovi comici". Attraversando la propria carriera, in occasione del centenario della nascita di Alberto Sordi, Verdone ha voluto ricordarlo parlando del film che li ha visti insieme, “In viaggio con papà". Un altro pensiero è andato ad Ennio Morricone: “Un sacco bello” e “Bianco, Rosso e Verdone”, prodotti da Sergio Leone, sono pellicole accomunate dalla colonna sonora del grande maestro che Verdone ha omaggiato così: "Io credo che Ennio abbia esaltato davvero i primi due film, divertenti, pieni di poesia, di solitudine, con una Roma deserta, però la musica di Ennio ha dato quel colore in più, ha creato la cornice perfetta. Lo ricorderò sempre con amore". L' incontro si è concluso con l'invito al pubblico a visitare la mostra fotografica di Verdone al Museo Madre di Napoli: un'esposizione di venti anni di scatti che racchiudono la sua anima. Al termine è stato proiettato il film “Bianco, Rosso e Verdone".
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