E’ un libro dall’intreccio perfetto “L’Archivio del diavolo” di Pupi Avati (Solferino editore) che si ricollega a Il Signor diavolo pubblicato nel 2018 e costituisce la seconda parte di una trilogia. Un romanzo dalle tinte gotiche ambientato negli anni ’50, tra Roma e il Veneto, che prende il via da una lettera che rimanda alla morte di Gogol, spedita nel 1980 ad un editore. Un testo il cui protagonista assoluto è il Male inteso in senso assoluto, male che permea la coscienza di tutti i tanti protagonisti, anche quello che appare innocente. Il Male intrecciato alla superstizione, ai “si dice”, alle parole che passano di bocca in bocca, il male che sembra prevalere su ogni altro discorso per un libro che intervalla alla narrazione, la storia della morte di Gogol e ben dodici allucinazioni ipnagogiche, una sorte di visione che può verificarsi all’inizio di un periodo di sonno e che si collegano, aumentando il senso di mistero, alle storie narrate da Pupi Avati. A Lio Piccolo, un piccolissimo borgo vicino Venezia, tutto è rimasto fermo a due anni prima quando (Il Signor Diavolo) un ragazzino, Carlo, uccide Emilio, il ragazzo messo a margine per la sua “mostruosità”. L’inviato Furio Momentè, inviato, ai tempi, per condurre le indagini, ha lasciato in canonica la sua valigia sparendo nel nulla. E’ dal ritrovamento del suo corpo nel sotterraneo della chiesa che inizia la lunga narrazione che svela anche intrighi politici, tentativi di mistificazioni, ricatti, tentativi di omicidi. Tante le ottime intuizioni di Pupi Avati a partire dall’elenco dei personaggi in apertura e dalle note a pie’ di pagina utili al lettore per aver un quadro più realista dell’intera narrazione. Imprevisto il finale che lascia naturalmente aperta la possibilità di una conclusione delle storie nel corso del prossimo romanzo Titolo: L' archivio del diavolo Autore: Pupi Avati Editore: Solferino Anno edizione: 2020 In commercio dal: 24 settembre 2020 EAN: 9788828203605
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