Ecco i primi libri proposti dagli Amici della domenica per la #LXXVedizione del Premio Strega: «Noi» di Paolo Di Stefano (Bompiani), proposto da Luca Serianni «Con Noi Paolo Di Stefano porta a compimento un percorso iniziato in molti dei suoi romanzi precedenti. Noi è insieme una saga familiare, che si estende dagli anni remoti della Seconda guerra mondiale fino al presente-futuro incarnato dall’ultimogenita Maria; uno spaccato di storia italiana vissuta dalla parte dei tanti emigranti dal Mezzogiorno al Nord e del riscatto da una condizione umile al benessere, culturale prima che economico; ma anche una creazione letteraria, scandita da una vicenda tragica, la morte del fratellino dell’autore, Claudio, nel 1967. Tutte queste componenti sono rappresentate con straordinaria efficacia e intensità nel corso del romanzo. La molteplicità dei personaggi via via si concentra nelle figure dominanti, a partire dal padre Vannuzzo, che diventa professore di lettere classiche in un liceo svizzero e che, fino agli ultimi anni, mantiene un saldo legame con il microcosmo di Avola e col siciliano, l’idioletto della spontaneità familiare. Ma su tutte spicca la voce di Claudio: una voce, questa volta ideale e fantastica, che accompagna il corso dell’intera vicenda, prima e dopo la morte del bambino, e che è affidata a inserti poetici stampati in rosso, “macchie sanguigne” che alludono, come ha notato un critico, alla leucemia che ne determinerà la fine ad appena cinque anni. È una voce – ha scritto Clelia Martignoni – che si articola in vari registri, ora è affabulante, ora straziata, ma è pure “giocosa da filastrocca-nonsense”. Ritengo Noi un romanzo di grande spessore, per la capacità di rappresentare con originalità situazioni e personaggi e per la matura duttilità della tenuta espressiva. Sono lieto di presentarne la candidatura al Premio Strega».
«Questo giorno che incombe» di Antonella Lattanzi (HarperCollins Italia Editore), proposto da Domenico Starnone: «Desidero candidare al Premio Strega Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi, pubblicato da HarperCollins. È un giallo avvincente, rispettoso delle regole di genere. Ed è altro. C’è un’esperienza vera ben saldata al finto. C’è una donna e madre infelice con una voce memorabile, sempre vicina a incrinarsi. C’è un coro di gente comune che esegue uno spartito di crescente ferocia. C’è una storia d’amore snervante, con la più dilazionata delle congiunzioni carnali. C’è un appartamento parlante che inquieta protagonista e lettore. E, sempre, una scrittura potente. Il risultato è una realissima invenzione dell’oggi»
«La notte di avvicina» di Loredana Lipperini (Bompiani), proposto da Romana Petri «Propongo con grande piacere per il Premio Strega 2021 il libro di Loredana Lipperini, La notte si avvicina, edito da Bompiani. Questo bel romanzo ha, a mio parere, la qualità indispensabile alla letteratura di pregio: quella di sorprendere. Contro ogni visione classica, la storia è concentrica, fatta dunque di tante storie che si intersecano, ma senza mai abbandonare il lettore che le segue con forte interesse e senza mai confondersi. Maestria dell’autrice. Il microcosmo preso in esame è un campione del mondo, la possibilità che avrebbe anche di espandersi, ma che per il momento resta lì, a memento del male che solo all’uomo è dato diffondere. In un periodo ancora senza sospetti (2016) Lipperini comincia a scrivere di un luogo infettato dove la gente, colta improvvisamente da brividi, brucia di febbre e muore. Sopravvive solo chi non contrae la peste. Eppure nulla sarebbe casuale se l’occhio umano non fosse così negligente, perché non esiste pandemia che non sia annunciata, magari proprio da una crescente indifferenza dell’uomo verso i suoi simili. È allora che uno sguardo potente e malevolo (quasi streghesco) cade su un luogo qualsiasi per renderlo Inferno. Colpisce la rara attenzione verso una lingua sempre accurata che mai cede alla tentazione del facile. Anche nello stesso parlato è sempre letteraria, impregnata della lezione morantiana che si fa portatrice di ogni strato sociale. Una lingua che avvolge, una fantasia debordante e un occhio attento ai cambiamenti epocali, fanno di questo romanzo uno dei migliori pubblicati nel 2020.»
«I divoratori» di Stefano Sgambati (Libri Mondadori), proposto da Daria Bignardi «Vorrei candidare al Premio Strega il romanzo I divoratori di Stefano Sgambati, uscito per Mondadori. Si tratta di un romanzo molto coraggioso. Tanto disturbante quanto necessario. Fin dalla prima lettura mi ha colpito soprattutto per la sua originalità: è così poco alla moda ed è scritto in modo così personale. È difficile affezionarsi ai personaggi di questa storia, eppure sappiamo che il fastidio che ci provocano ci riguarda profondamente. Il personaggio dell’attore è straordinario: niente di così lontano da noi, eppure condividiamo i suoi pensieri come se li vivessimo in prima persona. Come diavolo avrà fatto Sgambati a immedesimarsi nelle emozioni e nei ragionamenti di un divo di Hollywood? Per me il personaggio di Daniel William King varrebbe da solo il premio. Stimo Stefano Sgambati da quando anni fa lessi Gli eroi imperfetti e da allora penso che sia uno scrittore che meriterebbe più attenzione sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Ora che è uscito I divoratori, il romanzo suo più maturo, come Amica della domenica vorrei che venisse candidato.»
«Due vite» di Emanuele Trevi (Neri Pozza), proposto da Francesco Piccolo «Due vite è la storia di tre amici: Emanuele Trevi che racconta Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori scomparsi troppo giovani. Racconta delle sconfitte e delle euforie, dei litigi e dei gesti indimenticabili, delle notti romane; e parla del dolore di averli persi. Questo libro è il modo di tenerli vicini, anche se il tempo che passa cerca di allontanarli. Le storie, la memoria, la riflessione, le divagazioni e la distrazione – sono tutte caratteristiche della scrittura di Trevi, e della sua capacità di tirarci dentro un tempo e un luogo che non pensavamo ci riguardasse così tanto. Due vite di Emanuele Trevi è un libro capace di trasformare l’intimità e la malinconia in letteratura, rendendole universali a avvicinandole alle vite di tutti. Ed è un libro che non assomiglia a nessun altro. Per questo lo candido con entusiasmo al premio.»
Informazioni tratte dal sito premiostrega.it
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