Un paese adagiato sulle sponde di un lago, Anguillara Sabazia, fa da sfondo a “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani) di Giulia Caminito, proposto al Premio Strega 2021 da Giuseppe Montesano. E se l’acqua del lago non è dolce, di certo dolce non è la vita di Gaia, la giovane protagonista che vive alla periferia di una comune provincia, alle prese con una famiglia problematica, madre dal carattere forte e battagliero, padre remissivo costretto su una sedie a rotelle per un incidente al lavoro, naturalmente in nero. Al centro la sua voglia di vivere, le sue lotte contro le imposizioni materne, il suo desiderio di essere come gli altri e le altre, di indossare abiti e scarpe che a lei sono vietate, di avere un telefonino (all’epoca rari), di poter vedere qualcosa in Tv (poi accolta come dono poichè dismessa da una famiglia di vicini). Il rapporto conflittuale con sua madre finirà per crearle una “scorza” di durezza anche nei rapporti con le amiche e a nulla servirà essere riuscita a studiare( filosofia contro il olere di sua madre) per costruirsi un futuro che stenta a realizzarsi. Bella e intensa la narrazione con l’uso di una scrittura essenziale e schietta che non fa sconti. Troveremo Gaia alle prese con la sua solitudine, con la voglia di acciuffare la vita, Gaia che è incline a scatti di violenza dettati dal senso di ingiustizia, che non si fa scrupolo di provocare danni tranne poi fare lunghe analisi personali dei motivi che passano dalla vergogna di una vita che non le piace, al suo senso di timidezza, al suo desiderio di appartenere a una famiglia diversa. La narrazione è incentrata sulle due donne, Gaia e sua mamma Antonia, che nonostante la durezza e la spigolosità, è alle prese con una lotta titanica per la sopravvivenza della sua famiglia, novella Don Chishiotte, alle prese con i mulini a vento di una realtà che non dà tregua. Non c’è colpa né colpevoli, nel romanzo di Caminito, c’è solo un non voler arrendersi a una vita che non fa doni, al non avere nulla e tanto meno soldi e a tutto ciò che questo comporta. Consigliata la lettura di un romanzo intenso e doloroso nella sua crudezza.
Titolo: L'acqua del lago non è mai dolce Autrice: Giulia Caminito Collana: Narratori italiani Anno edizione: 2021 In commercio dal: 13 gennaio 2021 Pagine: 304 p., Brossura EAN: 9788830103245
Giulia Caminito è nata a Roma nel 1988 e si è laureata in Filosofia politica. Ha esordito con il romanzo La Grande A (Giunti 2016, Premio Bagutta opera prima, Premio Berto e Premio Brancati giovani), seguito nel 2019 da Un giorno verrà (Bompiani, Premio Fiesole Under 40).
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