Parole e immagini (oltre 200 riproduzioni) su carta patinata, ottima cura di un volume che aggiunge conoscenze sulla vita di Dante attraversando le donne, reali o immaginarie che hanno puntellato la sua vita. Un saggio “Le donne di Dante “(Il Mulino ) opera ultima di Marco Santagata che punta l’attenzione sul femminile facendo ri-scoprire figure come la madre Bella, probabilmente appartenente della famiglia ghibellina degli Abati o forse figlia del giudice Durante; la sorella Tana, moglie di Lapo Riccomanni, che avrà un ruolo fondamentale nella difesa del Sommo prima e dopo l’esilio; la moglie Gemma Donati, la figlia Antonia, che poi diventerà monaca col nome di Beatrice (evidente omaggio al padre) e poi Beatrice e Francesca da Rimini, Pia De Tolomei, Cunizza, Sapia, Matelda, ancor avvolta nel mistero al pari di Gentuzza. Non solo le donne della vita e della Commedia, però, il testo è anche spunto per parlare delle donne della Firenze del tempo e soprattutto mette l’accento sulla società di allora, sugli usi, i costumi, sulle innumerevoli battaglie tra Guelfi e Ghibellini, al centro la storia dell’uomo Dante, oltre che del letterato, tanto amato e tanto contemporaneo nel suo linguaggio universale ancora oggi, a 700 anni dalla sua morte. Un uomo di cui Santagata ricorda anche il rapporto con il tema della malattia, quella “dolorosa infermitae” che gli crea una sorta di stato confusionale (per esempio nella narrazione dell’incontro con Beatrice) e che è fatto antico tanto da essere citata in una parte della Vita Nova, quando, ammalato, aveva ricevuto le cure della sorella Tana che aveva con il suo pianto richiamato molte donne al capezzale di Dante bambino. Il volume, bello e curato anche esteticamente, è diviso in tre parti: “Donne di famiglia e dintorni”, “Le donne amate”, “Dame gentildonne e feudatarie” in un lungo, gradevole e fruibile excursus storico corredato da una congrua bibliografia e, come detto, da una ricchissima ricerca di immagini.
Titolo: Le donne di Dante Autore: Marco Santagata Editore: Il Mulino Collana: Grandi illustrati Anno edizione: 2021 In commercio dal: 4 febbraio 2021 Pagine: 424 p., ill. , Rilegato EAN: 9788815291103
Marco Santagata è stato docente e scrittore italiano. Laureatosi alla Scuola Normale, ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Pisa. Dal 1984 al 1988 ne ha diretto l’Istituto di letteratura italiana, ed è stato poi direttore del Dipartimento di Studi italianistici. È stato visting professor in molti atenei prestigiosi come la Sorbona, l'Università di Ginevra, la UNMA di Città del Messico e Harvard. La sua attività di studioso è stata rivolta soprattutto alla poesia dei primi secoli, con una particolare attenzione a Dante e a Petrarca. Su Dante, di cui ha curato per i Meridiani Mondadori l’edizione commentata delle Opere, ha scritto il libro L’io e il mondo. Un’interpretazione di Dante (il Mulino, 2011) e la biografia Dante. Il romanzo della sua vita (Mondadori, 2012). Tra i lavori petrarcheschi si segnalano il commento al Canzoniere (Mondadori, 2004) e il libro I frammenti dell’anima (il Mulino, 2011). Si è inoltre occupato di Leopardi (Quella celeste naturalezza. Le canzoni e gli idilli di Leopardi, Il Mulino, 1994) e della poesia fra Otto e Novecento (Per l’opposta balza. “La cavalla storna” e “Il commiato” dell’”Alcyone”, Garzanti, 2002). Accanto a quella scientifica ha svolto anche l'attività di narratore: con il romanzo Il Maestro dei santi pallidi (Guanda) ha vinto il premio Campiello 2003. Suoi anche Papà non era comunista (Guanda, 1996), L'amore in sè (Guanda, 2006), Il salto degli Orlandi (Sellerio, 2007), Voglio una vita come la mia (Guanda, 2008), Come donna innamorata (Guanda, 2015) grazie al quale entra nella cinquina dei finalisti del Premio Strega, e Il movente è sconosciuto (Guanda, 2018). Inoltre, ha scritto con Alberto Casadei il Manuale di letteratura italiana medievale e moderna (Laterza, 2007) e il Manuale di letteratura italiana contemporanea (Laterza, 2009). Per Mondadori esce inoltre il saggio a tema scientifico Un meraviglioso accidente, del quale è coautore insieme a Vincenzo Manca. Nel 2020 esce Il copista (Guanda). Lo stesso anno lo scrittore contrae il Covid-19, malato da lungo tempo, questo gli risulterà fatale portandolo alla morte il 9 novembre 2020.
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