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dom 11-04-2021 n.13384, Elide Apice

La città dei vivi di Nicola Lagioia

Per la rubrica Letto per voi

Una storia drammaticamente vera è narrata in “La città dei vivi”(Einaudi) di Nicola Lagioia che riesce ad affrontare uno dei casi più atroci della recente cronaca nera, l’omicidio di Luca Varani, figlio della povertà, e le contorte personalità degli assassini, Manuel Foffo e Marco Prato, figli della piccola borghesia, colpevoli di un reato senza motivazioni, di torture indicibile per “il gusto di vedere soffrire”, di una inaudita violenza in un contesto fatto di festini e droghe.
Un attraversare il dolore di altri che lo scrittore sente sulla sua pelle, un tentativo di conoscere la verità cercando di arrivare oltre la ricostruzione dei fatti scandagliando le menti attraverso il dettagliato resoconto di una puntuale ricerca dei fatti. Il tutto accanto alla narrazione di una città, Roma, in decadenza (il libro si apre con la sconvolgente immagine di sangue che gocciola su una addetta alla biglietteria del Colosseo, un topo impigliato tra i cavi della controsoffittatura, la causa).
Due ragazzi così diversi e forse nemmeno amici, uniti lungo la via del degrado fino ad annientare una vita.
Due persone diverse eppure accomunate dal senso del nulla, due ragazzi che a stento si conoscono, entrambi nel torbido mondo della prostituzione maschile, approfittano della necessità di un quasi coetaneo attirandolo nel buio di un giorno senza fine.
Non ci sono spiegazioni logiche, si può solo pensare al Male come entità quasi a se stante e che travolge tutti, anche i lettori.
Nicola Lagioia è capace di attraversare i sentimenti delle vittime e dei carnefici, di ascoltare le voci di ognuno, immedesimarsi nel senso di solitudine che pervade ognuno di loro, provare empatia, raccontare la sua vita. Incrocia cronisti, condivide con loro pezzetti di storia, cerca di costruire qualcosa di cui è chiara solo la mostruosità dell’atto.
Un libro che prende, attanaglia, diventa ossessione fino all’ultima pagina e nonostante le oltre quattrocento pagine si legge con attenzione e voglia di scoperta in una narrazione scorrevole e chiara in cui il femminile è assente per la preponderante presenza di un mondo maschile forte, problematico, di rapporti padre/figlio, di identità sessuale, di perversione, di sconfitte.

Titolo: La città dei vivi
Autore: Nicola Lagioia
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 20 ottobre 2020
Pagine: 472 p., Rilegato
EAN: 9788806233334

Nicola Lagioia è autore di Poesia on-line, volumetto allegato all’Annuario della poesia italiana curato da Giorgio Manacorda (Castelvecchi, 2001), per minimum fax (per cui dirige "nichel", la collana di narrativa italiana) ha pubblicato nel 2001 il suo primo romanzo, Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi). Per Fazi ha pubblicato il saggio Babbo Natale. Ovvero come la Coca Cola ha colonizzato il nostro immaginario collettivo (2009). Ha pubblicato racconti in varie antologie: Patrie impure (Rizzoli 2003), La qualità dell'aria (minimum fax, 2004) che ha curato assieme a Christian Raimo, Semi di fico d'India (Nuovadimensione, 2005), Periferie (Laterza, 2006), Deandreide, dedicata a Fabrizio De André (Biblioteca Universale Rizzoli, 2006), Ho visto cose (Biblioteca Universale Rizzoli, 2008), La storia siamo noi (Neri Pozza, 2008). Per Einaudi ha pubblicato Occidente per principianti (2004), Riportando tutto a casa (2009, con cui si aggiudica il premio Siae, il premio Vittorini, il premio Volponi, il Premio Viareggio 2010 per la narrativa), La ferocia (2014), grazie al quale vince il Premio Strega 2015 e La città dei vivi (2020).
 






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