A sette giorni dall’uscita il libro “#favolearotelle – cosa succede quando una strega con le rotelle incontra una strega senza rotelle”; il cui ricavato della vendita sarà interamente devoluto alla GoFar per la ricerca nel campo delle malattie genetiche rare e in particolare l’Atassia di Friedreich; ha già riscosso molto consenso. Numerose le richieste pervenute da parte di famiglie che vivono la paura di non avere una cura per un figlio, un fratello, un genitore ma anche da parte di genitori che lo leggeranno, o faranno leggere, ai loro bambini. “A dire il vero questa iniziativa è nata quasi per caso. Anche se sono convinta che nulla accade a caso. Conosco Maria da sempre, siamo due care amiche oltre che vicine di casa. Siamo cresciute insieme e passavamo tanto tempo a giocare. Giochi di altri tempi: con la terra, a mamma e figlia, a campanone. Giochi semplici che ora a distanza di soli venti anni è difficile vederli fare ai bambini odierni. Poi si cresce, le strade si dividono. Io ho intrapreso gli studi di ragioneria e Maria il liceo artistico prima e la laurea poi. Laurea alla quale io ho dovuto rinunciare a causa della mia malattia, una malattia un po’ complessa che degenera, non si ferma.Ma una decina di anni fa ho scoperto di avere la predisposizione a scrivere poesie in rima baciata e alternata. Rime molto semplici” ha dichiarato Lucia, strega con le rotelle, che ha continuato “Ma torniamo al progetto. In questo momento particolare, un momento che ci ha segnato obbligandoci a stare a casa, senza poter uscire e/o lavorare, le strade mie e di Maria si sono incrociate nuovamente. Abbiamo iniziato a fare lunghe passeggiate la sera durante le quali ci confrontavamo. Un giorno, a seguito di un concorso al quale ho partecipato, ho confidato a Maria il fatto che consideravo le mie rime troppo semplici ed è stato in quel momento che Maria mi ha fatto capire che è proprio dalle cose semplici che nascono delle cose originali” È proprio da quell’incontro che ha preso piede #favolearotelle. Un'originalità che risiede nel riuscire a mettere insieme due menti completamente diverse, il ragioniere e l’artista, eppure così uguali perché unite dal mondo della fantasia. “Perché favole a rotelle? Innanzitutto perché io a causa della malattia sono su una sedia a rotelle. Ma anche per sottolineare il mio percorso di studi più matematico (con le rotelle in testa) che si oppone al suo artistico e così creativo da sembrare folle (senza rotelle appunto). Una scommessa che mi ha fatto mettere in gioco. In fondo non bisogna mai fermarsi! Un modo per riproporre ai bambini i giochi di soli venti anni fa. Quelli che facevo con Maria.” Ha quindi concluso. A breve un appuntamento on-line ricco di sorprese per grandi e piccoli durante il quale saranno presenti le Streghe e la magia di riuscire a fare un magico dono. Chi volesse partecipare alla ricerca con un piccolo contributo può contattarci mandando un'email a januamuseostreghe@gmail.com - info@ideasannio.it - o inviando un messaggio al 331 762 0096 (Janua - Museo delle Streghe).
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