Riconoscere storie comune in pezzetti di vita, ricordare il dramma della povertà, il sogno americano spesso disilluso, le lotte per cercare un posto superando le ingiustizie del mondo, questo e tanto altro in “Carne viva” (Pacini Fazzi) ultimo lavoro di Nadia Verdile. Una narrazione che procede seguendo il cuore, la passione e soprattutto approfonditi studi di documentazione che Verdile restituisce ai lettori come saga familiare. Fine Ottocento, in quel Molise terra ultima tra le ultime, in un mondo ancora oppresso dal potere delle classi più ricche e da una nobiltà chiusa nella sue egemonia, inizia la memoria della sua famiglia di origine Ed è storia locale che diventa nazionale e poi internazionale per le tante citazioni ad eventi, scoperte, tentativi di apertura a una modernità che avrebbe poi toalmente cambiato la vita di tutti. La storia vera frutto di una ricerca capillare di una famiglia molisana, di un borgo Macchiagodena a tanti sconosciuto, arriva fino agli inizi del Novecento, quando la vita ormai non ha fatto sconti a nessuno e per molti quel sogno di riscatto si è interrotto prima del tempo. E’ ricerca storica, quindi ma anche sociale, oltre a mettere in luce i problemi legati all’atavica povertà, dà anche tanto spazio alla condizione femminile del tempo che parla di sottomissione delle donne, di abusi sui loro corpi, di impossibilità di difendersi anche a parole con la bella eccezione di Umberto, innamorato di Concetta, antesignano di uomo che ha rispetto per le donne, quel rispetto ancora oggi , spesso, disatteso. E’ intensa e dolorosa la scrittura di Nadia Verdile, affonda come lama nella “carne viva” di chi scrive, ma anche dei lettori coinvolti emotivamente per le storie narrate, patrimonio comune a tante famiglie di quel sud bistrattato che ancora paga lo scotto di scelte politiche del passato e per il linguaggio e che procede sul doppio binario della narrazione in italiano e nel dialetto molisano così diverso eppure uguale alle “parlate” dei nostri nonni. Il libro gode del patrocinio morale dei comuni di Macchiagodena e Mafalda, delle province di Campobasso ed Isernia “Carne viva”a inaugurerà la seconda edizione di “Metti una sera al Teatro Romano di Benevento” come tappa di avvicinamento al Festival del libro che si terrà a settembre prossimo
Titolo: Carne viva. Una saga italiana fra Otto e Novecento Autrice: Nadia Verdile Editore: Pacini Fazzi Collana: Storica Anno edizione: 2021 In commercio dal: 20 aprile 2021 Pagine: 188 p. EAN: 9788865507940
Nadia Verdile è nata a Napoli, vive a Caserta, le sue radici sono molisane. Scrittrice e giornalista, collabora con il quotidiano «Il Mattino». Ha sedici libri all’attivo e ha curato sette volumi didattici; molti suoi saggi sono stati pubblicati in riviste nazionali ed internazionali. Relatrice in convegni e seminari di studio, come storica, da anni, dedica le sue ricerche alla riscrittura della Storia delle Donne collaborando con la Fondazione Valerio per la Storia delle Donne, la Colorado State University per il progetto Female Biography Project, la Società per l’Enciclopedia delle donne. È direttrice della Collana editoriale «Italiane» di Pacini Fazzi Editore.Segni particolari: ottimista di natura è intollerante verso stereotipi e pregiudizi. Ultimi premi 2021 – Premio Nazionale “Federico Del Prete” – sezione Giornalismo 2020 – Premio Nazionale Virgilio per il libro “Regine” 2019 – Ambasciatrice della lettura 2019 – I Borghi della Lettura 2019 – Premio Letterario Nazionale “Mino De Blasio” per il libro Regine 2018 – Premio Nazionale “Antonietta Rongone” per il libro Matilde Serao 2017 – Premio Donna dell’Anno – per la Collana editoriale «Italiane».
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