Presentata, questa mattina, al museo Arcos, la monografia di Massimo Bignardi sui dipinti, sui disegni e sulle tempere di Arturo Pagano. Il volume si incentra sulle opere risalenti al periodo 1977 – 1985, anni in cui l’artista, originario di Torre del Greco, cominciava il suo irrequieto percorso esperienziale, dopo aver frequentato la Scuola d’arte della città corallina e l’Accademia delle Belle Arti di Napoli ed essersi spostato, per motivi di lavoro (é insegnante) in alcune altre Città, tra le quali Milano e Roma. L’incontro è stato aperto dal direttore artistico di Arcos, Ferdinando Creta, che ha sottolineato come la Sezione Arte Contemporanea di Arcos abbia accolto molto visitatori per la Mostra di Pagano a dimostrazione della grande considerazione che gode presso il pubblico oltre che presso la critica. Creta ha anche ricordato come Arcos, istituito dalla Provincia di Benevento per dare spazi adeguati alle voci ed ai protagonisti dell'arte contemporanea italiani ed esteri, abbia assolto a questa funzione in questi ultimi mesi nonostante gli "stop and go" imposti dalla pandemia. Ne è testimonianza propria la personale di Pagano che ha voluto esporre opere di grande valenza e spessore, testimonianze forte dello sforzo creativo nel periodo preso in considerazione. «In quella fase della sua vita artistica — ha affermato Creta — Arturo Pagano è alle prese con una ricerca personale, sebbene, tra il finire degli anni ’70 e la metà degli anni ’80, dilagasse la transavanguardia. L’ho conosciuto agli inizi degli anni 2000 e l’ho riscoperto, con grande ammirazione, in questa sua produzione giovanilistica». Dal canto suo il prof. Massimo Bignardi ha affermato: «Questa monografia conferma la dimensione di Pagano come pittore attento alla tradizione italiana, al suo insistere tra forma e immagine, aprendo ora a insorgenze astratte, ora a tracciati figurativi: tutto ciò senza nostalgia, anzi facendo convergere le due istanze in un rinnovato modo di guardare la realtà». Trattenuto da concomitanti impegni istituzionali, non è potuto intervenire all’evento, il presidente della Provincia Antonio Di Maria, al quale ha rivolto un saluto di ringraziamento il direttore Creta, “per l’intensa attività culturale che la Provincia di Benevento promuove e sostiene, consentendo alla nostra città di ospitare famosi e apprezzati artisti”.
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